In Abruzzo una proposta per l’abbattimento di cani e gatti
Una proposta shock della Regione Abruzzo contro il randagismo. Leggete cosa propongono e diteci cosa ne pensate.
L’Italia, nonostante tutti gli sforzi che gli amanti degli animali facciano quotidianamente a più livelli (basti pensare all’iniziativa Stop Vivisection), rimane un Paese poco tollerante verso gli animali. Tralasciando volontariamente episodi drammatici di maltrattamenti (in alcuni Paesi dell’UE, ad esempio, sono vietati per legge i circhi con animali e in Italia no), anche le realtà più o meno locali sembrano molto più intenzionate a far cassa che non al benessere degli animali (e relativi padroni).
Se da una parte ci scontriamo con un fisco tutt’altro che tenero, dall’altra dobbiamo fare i conti con comuni che, pur di svuotare i canili (a cui devono dare un contributo economico in base al numero dei cani), si inventano “provvidenziali” sconti su tasse locali (cosa che sembra essere molto di moda negli ultimi mesi) o, come in questo caso, una proposta di legge che fa venire i brividi solo al pensiero.
La Regione Abruzzo vuole far passare una proposta chiamata “Norme sul controllo del randagismo, anagrafe canina e protezione degli animali d’affezione”. Vogliamo che vi soffermiate alla parola protezione perchè, come vi spiegheremo, è il fulcro della contraddizione. Secondo questa norma sarà possibile abbattere, su richiesta del proprietario, il proprio cane o gatto attraverso un veterinario e possibilità di abbattere i cani randagi. Si, avete capito bene. Se vi stancate del vostro cane, potreste, con una modica cifra, sbarazzarvene in maniera del tutto lecita. La Regione Abruzzo, così, ridurrebbe un essere vivente e senziente alla stregua di un mero soprammobile.
Tralasciando il fatto che quanto richiesto va evidentemente contro la legge Nazionale 281/91 che riguarda gli animali di affezione e con l’articolo 544 – bis del Codice penale, che punisce con il carcere (fino a quattro anni) chiunque cagioni la morte di un animale per crudeltà o senza necessità (come vorrebbe “legalizzare” la Regione), siamo consapevoli che questo è un enorme passo indietro verso una civiltà amica degli animali e potrebbe dare il via a un’ecatombe di innocenti. Vogliamo far presente alla Regione Abruzzo (e anche a tutte le altre Regioni) che con le giuste operazioni, magari evitando sprechi colossali in altri settori, istruendo le persone verso l’adozione e la sterilizzazione anzichè l’acquisto e altre iniziative simili, il randagismo può essere controllato e ridotto senza che nessun animale perda la vita e con un risparmio, nel medio lungo termine, economico per gli enti locali. È solo questione di buona volontà.
Via| Tuttozampe
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