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Immunodeficienza da malattie ereditarie nel gatto: cause, sintomi e terapia

Anche i gatti possono soffrire di forme di immunodeficienza primaria ereditare: ecco cause, sintomi, diagnosi e terapia.

Immunodeficienza da malattie ereditarie nel gatto: cause, sintomi e terapia

Esattamente come succede nei cani, esistono delle forme di immunodeficienza da malattia ereditarie nel gatto. Si tratta di forme primarie e congenite, presenti nel gatto sin dalla nascita e che causano un abbassamento costante delle difese immunitarie, con conseguente aumentato rischio di infezioni secondarie. Si tratta comunque di forme rare nei gatti che vanno distinte dalle forme di immunodeficienza secondaria provocate da altre malattia come FIV, FeLV e FIP per esempio.

Immunodeficienza da malattie ereditarie nel gatto: cause e sintomi

Le cause di queste forme di immunodeficienza ereditarie e primarie nel gatto sono difetti genetici congeniti, presenti quindi fin dalla nascita. Che tradotto vuol dire: il gatto nasce così e noi non possiamo farci niente.

I sintomi di queste forme di immunodeficienza primarie sono quanto mai vaghi e spesso ascrivibili anche ad altre malattie, per cui non è sempre così facile diagnosticarle:

  • presenza di infezioni ricorrenti e recidivanti
  • le infezioni guariscono lentamente o non rispondono completamente alle terapie classiche
  • letargia
  • abbattimento
  • anoressia
  • crescita stentata
  • sintomi correlati alle sovrinfezioni presenti (dermatiti, cistiti, bronchiti…)

Immunodeficienza da malattie ereditarie nel gatto: diagnosi e terapia

Esattamente come nel cane, non è semplice diagnosticare queste forme di immunodeficienza primarie ereditarie del gatto. Servono esami del sangue, delle feci e delle urine completi. Il continuo riscontro di bassi leucociti in gatti senza altre malattie che possano giustificare la presenza di immunodeficienze secondaria, può far pensare proprio ad una forma primaria. Eventualmente se si decide di approfondire, è possibile anche effettuare un prelievo di midollo osseo per farlo analizzare in laboratorio.

Come nel cane, anche nel gatto non esiste nessuna terapia definitiva per le forme di immunodeficienza primarie ereditarie: si curano le infezioni secondarie man mano che si presentano, ricordandosi che questi gatti reagiscono meno bene e più lentamente alle terapie perché il loro sistema immunitario non collabora correttamente, cosa che spesso comporta la necessità di ospedalizzazione per fare delle cure più aggressive.

Conviene tenere questi gatti in casa, al riparo il più possibile da fonti di contagio e curare in maniera particolare la loro dieta per evitare di scatenare problemi secondari. Sarebbe anche meglio evitare che gatti malati si riproducessero per non trasmettere la patologia ai figli, quindi conviene sterilizzarli.

Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | iStock

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