Il traffico illegale di animali esotici e i diritti degli animali stessi
Spesso gli animali esotici sono vittime di atroci sofferenze e vittime di un mercato spietato: non giratevi dall'altra parte se vedete gli animali maltrattati!
La notizia è una di quelle che fanno riflettere: l’Italia riveste una posizione centrale nel traffico illecito di animali esotici, rari e in via d’estinzione. E in tutto questo il web riveste un ruolo importantissimo, visto che la maggior parte degli acquisti avviene proprio in rete. Le specie più richieste? Tartarughe nane, scimmie cappuccino, cardellini e anche tigri bianche. Internet somiglia sempre più a un grande negozio in cui è sufficiente digitare il nome dell’animale desiderato per ricevere svariate offerte dal valore di poche centinaia di euro.
Per porre fine e arginare una strage silenziosa, quella dei lunghi viaggi da Paesi lontani al negozio in condizioni pietose e degli allevamenti intensivi e iperselettivi, l’Associazione Animali Esotici invita ad adottare gli animali esotici abbandonati, con un ragionamento che non fa una piega simile a quello valido per le adozioni dei cani: perché acquistare a prezzi esorbitanti un animale alimentando un mercato assurdo quando i rifugi pullulano di conigli, furetti e criceti abbandonati?
Ovviamente, come per l’acquisto, anche per l’adozione vale il principio della consapevolezza. Gli animali esotici non sono equiparabili a piante e soprammobili, soffrono come i cani e come i gatti se vengono tenuti in condizioni invivibili. I rettili, ad esempio, soffrono di stress cronico se confinati in teche anguste, similmente soffrono i criceti costretti in una gabbietta, animali che nel loro DNA sono programmati per percorrere migliaia di chilometri rischiano di diventare isterici per cercare una via di fuga. I pappagalli hanno bisogno di interazioni sociali con membri della stessa specie e invece sono spesso condannati alla solitudine. Spiega l’AAE:
L’intelligenza e la sensibilità di questi animali è enormemente sottovalutata: basti pensare che un pappagallo cenerino ha l’intelligenza cognitiva ed emotiva di un bambino di due-tre anni. Le esigenze psicologiche di affetto, relazioni sociali, compagnia e interazione con il “gruppo” di questi animali dalla vita sociale così evoluta raramente vengono soddisfatte quando si confina un pappagallo solitario in una gabbia. Ne è la riprova la frequenza con cui i pappagalli manifestano patologie comportamentali, fino all’automutilazione.
Sono solo alcuni esempi della sofferenza a cui vengono condannati gli animali esotici se tenuti in condizioni inadeguate e che non tengano conto della loro natura. L’appello dell’Associazione Animali Esotici è a non voltarsi dall’altra parte:
se vediamo nei negozi conigli o iguane tenuti male o ammalati e lasciati a deperire senza cure, come non lo faremmo se vedessimo dei cuccioli malati e trascurati o rinchiusi in una gabbietta sporca. Dobbiamo avere il coraggio di denunciare situazioni evidenti di maltrattamento anche per animali che non abbaiano o non miagolano, ma che soffrono comunque. Non perpetuiamo questa strage silenziosa comprando animaletti graziosi, o esotici, o affascinanti, ma che non sono adatti a vivere rinchiusi nelle nostre case, e che ci arrivano a scapito di tanta sofferenza.
Via | AAE