Il Tar dell’Emilia Romagna permette i circhi con animali nel territorio bolognese
Il Tar ha sospeso un'ordinanza del 2009 del comune di Bologna che vietava l'impiego di animali come rinoceronti o tigri nei circhi.
Il portale dell’Ente Nazionale Circhi la definisce una “bella notizia per il circo italiano e per gli amanti degli spettacoli che si svolgono sulla pista di segatura”; secondo noi invece la notizia è pessima. Il Tar dell’Emilia Romagna, infatti, ha sospeso un’ordinanza del 2009 del comune di Bologna che vietava, sul territorio comunale, l’uso di animali come tigri, leoni, rinoceronti ed elefanti: un duro colpo per l’industria circense che fa spettacoli con gli animali.
Quindi nel territorio del comune di Bologna potranno tornare gli spettacoli circensi con gli animali, tanto che già da mercoledì prossimo ci sarà il primo del genere dopo la sentenza del Tar. Sempre sul portale dell’Ente Nazionale Circhi, leggiamo che tale sentenza è “una batosta per chi interpreta le leggi a proprio uso e consumo e vorrebbe farla da padrone in ossequio alla ideologia animalista”.
È singolare notare che nel testo pubblicato online dal sito in questione – che volutamente non linkiamo perché non abbiamo alcuna intenzione di dare loro maggiore visibilità di quella che già hanno – non si faccia riferimento agli animali: si dice che la notizia è bella per il circo italiano, lo è per gli amanti degli spettacoli circensi ed è una batosta nei confronti di chi crede in un ordine diverso delle cose (che loro bollano come “ideologia”) ma di quello che è il punto di vista degli animali non c’è traccia.
Al circo gli animali non si divertono mai sostiene una campagna dell’ENPA: e a leggere il comunicato del portale dell’Ente Nazionale Circhi sembra che sia confermato questo slogan. Quello che importa è il divertimento degli “amanti degli spettacoli”, se poi gli animali soffrono, pazienza!
Notava amaramente Adriana Zarri nel 1984, scrivendo degli spettacoli circensi:
Dovremo imparare a non applaudirli, a non andare più nelle loro palestre, nelle loro arene, nei loro circhi, così come non andremmo più a uno spettacolo gladiatorio (però, ahimè, andiamo ancora, là dove usa, ai combattimenti dei galli, che dicono ferocissimi). Deve cambiare la cultura e la richiesta del pubblico. Anziché bestie umiliate a saltare sopra ai nostri sgabelli, andremo in un museo a vedere splendidi gatti egizi in marmo nero; anziché pugili sanguinolenti godremo le aeree acrobazie dei ginnasti; anziché di ruggiti repressi ci diletteremo di concerti.
Da allora sono passati trent’anni, ma le cose non sono certo cambiate. E questa bruttissima notizia lo conferma.
Noi da parte nostra vi consigliamo di tener presenti i consigli dell’ENPA:
- andiamo in quei circhi in cui non ci sono animali, ma gli spettacoli sono con giocolieri, funamboli, clown e via dicendo;
- segnalate alle guardie zoofile eventuali maltrattamenti di animali a cui assistete;
- lamentatevi con il vostro comune per la presenza sul territorio comunale di circhi che usano gli animali per gli spettacoli.