Il senso dei bassotti per le pentole
Daphne, la bassotta tedesca nana a pelo lungo che vive con me, ha una passione smodata per la pasta: piange di commozione quando riesce ad agguantare un rigatone. Se poi c’è anche il sugo con il pomodoro, allora la situazione diventa quasi comica: si alza sulle zampettine posteriori e saltella verso il piatto con la […]
Daphne, la bassotta tedesca nana a pelo lungo che vive con me, ha una passione smodata per la pasta: piange di commozione quando riesce ad agguantare un rigatone. Se poi c’è anche il sugo con il pomodoro, allora la situazione diventa quasi comica: si alza sulle zampettine posteriori e saltella verso il piatto con la pasta. Ovviamente, quando sto mangiando lei mette in atto tutte le capacità persuasive di cui dispone e mi fa sentire in imbarazzo perché io mangio la sua pasta e lei no.
Questa sua passione l’ha portata ad aguzzare l’ingegno e ora sa prima quando in casa ci sarà pasta: ha infatti identificato la pentola in cui normalmente cucino la pasta – una di quelle pentole pastaiole, appunto – e quando lei la vede sui fornelli, eccola che si pianta davanti alla cucina e nulla al mondo può farla smuovere. Magari la pentola sta lì, vuota, solo appoggiata: ma lei è impassibile. È capace di passarci le ore a fissare la pastaiola. Secondo me, si sta esercitando nella telecinesi e, prima o poi, farà sì che la pentola le plani dinanzi (o, più probabilmente, capirà che le maniglie della cassettiera accanto alla cucina possono fungere anche da scala per guadagnare la preziosa vetta).