Il gatto macedone che ha conquistato Ban Ki-moon e Ivanov
Per la serie gatti che fermano per strada grandi leader e si fanno accarezzare, un micione macedone fa breccia nel cuore di Ban Ki-moon e Ivanov. Guarda le foto su Petsblog!
Ogni gatto riesce sempre ad essere la donna più attraente della stanza.
O della scalinata, in questo caso. Per la serie gatti famosi per caso, nella foto in homepage vedete nientepocodimenoche il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, in compagnia del presidente macedone Gjorge Ivanov, ammaliati dal fascino di un gatto che se ne sta placido ed intrigante, ben consapevole del suo charme, raggomitolato sui gradini di una chiesa.
Il gatto se ne sta acciambellato tutto tenero e completamente ignaro della solennità del momento e dei personaggi di spicco in visita alla chiesa ortodossa di Ohrid, in Macedonia. D’altra parte dove c’è un gatto le attenzioni sono per lui, non c’è storia e diplomazia che tenga.
Il gatto, un bel micione con il pelo rosso e la coda leggermente striata di bianco, in effetti non si è minimamente scomposto né ha chiesto attenzioni con sguardo languido ed implorante, quella è roba da cani solitamente, ci mancherebbe. Ma la sua sola presenza è una calamita persino per un leader mondiale.
Ban Ki-moon si è lasciato intenerire e lo ha accarezzato con dolcezza, il gatto è riuscito a strappargli un largo sorriso. Il suo gesto tenero non è sfuggito ai fotografi, lì in attesa per le foto di rito. Cosa volete che siano delle foto ufficiali quando c’è in ballo un servizio fotografico ad un gatto? Alle coccole di Ban Ki-moon sono subito seguite quelle del presidente macedone Gjorgje Ivanov che ha ceduto alle lusinghe silenziose del gatto, accarezzandolo a sua volta con sguardo divertito.
E se piazzassimo una sfilza di gatti nelle aree geopolitiche più calde e ovunque infurino i conflitti? Acciambellati, placidi, dormono dove gli capita, senza preoccuparsi di confini ed equilibri, si lasciano accarezzare da chiunque passa, di qualsiasi nazionalità e credo politico. Conquistano e fanno sorridere il mondo, senza violenza, con l’indifferenza spavalda di chi sa che l’amore e la pace non si pretendono: si ispirano.