Uno sguardo disincantato e realista sulla politica, quello di Henri, il gatto triste che ha spopolato al Cat Video Festival di Minneapolis raccontando la sua vita tra quattro mura, noiosa e malinconica. Oggi il bel micione francese romanzato da Will Braden ci regala un altro video triste, anzi tristissimo.
Sulle note di una struggente melodia, che giĆ da sola basterebbe a far precipitare il morale di chiunque, Henri dice la sua sul mondo rivelando di non essere affatto ottimista. Lāottimismo ĆØ roba da illusi, non da gatti francesi intellettuali, bien sĆ»r!
Henri (e come dargli torto?) non ripone alcune fiducia in chi detiene il potere, ĆØ ora che i gatti rompano i fermi dei trasportini per riprendersi il loro ruolo, di vitale importanza nel Paese. Henri ammira non a caso lāintraprendenza del gatto Stan che si ĆØ candidato alle elezioni ad Halifax per arginare il fenomeno del randagismo.
Eppure, si lagna indignato Henri, tutti si sono messi a ridere quando hanno saputo che un gatto aspirava alla poltrona di sindaco. Ma cāĆØ poco da ridere (e di certo lui non riderebbe mai se non altro per tenersi ben stretto il suo appellativo di triste Henri): perchĆ© non lasciare che siano i gatti a governare?
Così, spiega Henri, la smetterebbero di castrarci senza che un qualche nostro rappresentante dica la sua in parlamento. Certo, Henri non si fa molte illusioni: che si torni ad adorare i gatti come divinità , come facevano gli Antichi Egizi, non è molto probabile ma Henri è sicuro che se i gatti iniziano ad entrare in qualche consiglio cittadino perlomeno sarebbe un buon inizio e la via per il potere ai gatti sarebbe spianata. Così, piano piano, sottovoce come piace al triste Henri.