I gatti non sentono la mancanza dei padroni. I padroni invece sentono quella dei gatti.
E’ inutile, la mia gatta, soprannominata la bestiaccia per via del suo carattere lunatico, mi manca. Sono stata via tre settimane e mi sentivo libera dai suoi bisogni fatti per terra per dispetto, dal suo pelo lasciato ovunque, dalle sue continue lamentele e richieste. Però, specialmente ora che è inverno, quando mi sedevo sul letto […]
E’ inutile, la mia gatta, soprannominata la bestiaccia per via del suo carattere lunatico, mi manca. Sono stata via tre settimane e mi sentivo libera dai suoi bisogni fatti per terra per dispetto, dal suo pelo lasciato ovunque, dalle sue continue lamentele e richieste. Però, specialmente ora che è inverno, quando mi sedevo sul letto o sul divano per leggere un libro, mi sentivo troppo sola, troppo leggera, troppo fredda.
Al mio rientro, dopo avermi ignorata, la micia ha cominciato a richiedere in molto molto chiaro e frequente che io mi sedessi, per potermi saltare in braccio. I primi giorni, in orario pennichella, mi si sdraiava lunga addosso con il suo muso quasi sul mio naso (il che è inquietante visto che se le girano i cinque minuti graffia senza pensarci). Ora si acciambella felice tra le mie gambe o sulla mia borsa porta pc mentre lavoro.
Tra pochi giorni ripartirò. Così non posso fare a meno di chiedermi se tutti i nostri discorsi su quanto gli animali sentano la mancanza dei padroni, non siano che un modo per parlare in realtà di quanto noi sentiamo la mancanza dei nostri animali. Preferiamo però assumere un tono professionale, trattando di questo argomento, piuttosto che ammettere pubblicamente: la bestiaccia mi manca.
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