I cani “sentono” l’assenza?
Che i cani sentano la “presenza” è un dato di fatto: iniziano ad abbaiare non appena si fa capolino sulla strada, anche se dista diversi metri dalla casa; si agitano se al rientro della passeggiata capiscono che in casa c’è qualcuno che prima non c’era; fissano in un punto indefinito e scodinzolano al vuoto… e […]
Che i cani sentano la “presenza” è un dato di fatto: iniziano ad abbaiare non appena si fa capolino sulla strada, anche se dista diversi metri dalla casa; si agitano se al rientro della passeggiata capiscono che in casa c’è qualcuno che prima non c’era; fissano in un punto indefinito e scodinzolano al vuoto… e dopo un po’ si vede comparire un volto noto.
Qualche sera fa, però, ho fatto anche l’esperienza dell’assenza. Mentre ero fuori con la bassottina, la mia dolce metà mi ha chiamato per dirmi che doveva uscire urgentemente per andare da sua madre. Nel rientrare Daphne, la bassotta appunto, si è paralizzata dinanzi al portone del palazzo: ha iniziato ad agitarsi, a guaire, a divincolarsi fino a quando non siamo entrati in casa. Lì, scene da tragedia greca: urla come una forsennata, corse per casa alla ricerca di chi era assente. Le altre due la guardavano un po’ stupite (loro sapevano quel che era successo) ma lei, imperterrita, correva per casa, guardava l’attaccapanni vuoto. Rassegnata si è messa a fissare la porta, fino a quando il branco non si è ricostituito.
Mi chiedo, allora: i cani “sentono” l’assenza?
Foto | Flickr