I cani e la liturgia del collare
I cani hanno una sorta di “liturgia” della passeggiata che rispettano fedelmente
Il momento della passeggiata con i cani diventa un appuntamento lieto per i nostri amici pelosi e anche per noi. Se siete abbastanza regolari nel portarli a spasso, potrete notare che anche i cani si preparano al momento di uscire. Quando arriva l’ora, iniziano a guardarvi: prima da fermi, poi, se non vi decidete, vi vengono vicini, si strusciano, poggiano la testa sulla gamba. E se non capite abbaiano. Nel preciso momento in cui voi pensate: “Ok, usciamo” loro lo capiscono e sono già pronti per sgambettare.
Inizia così quella che io chiamo la “liturgia del collare”, che fa parte delle mille ritualità dei nostri amici pelosi: c’è chi si dirige verso il luogo in cui c’è il guinzaglio e inizia a fissarlo in silenzio, chi vi ci porta – pensando che potreste esservene dimenticati (del resto siamo umani, mica perfetti come loro!) – chi inizia a fare corse per casa, chi abbaia, chi guaisce, chi gira su se stesso.
Indossato il collare (o la pettorina) e agganciato il guinzaglio si parte! Ma anche qui, mica tutti allo stesso modo: alcuni pelosi si fermano un attimo dinanzi alla porta, quasi a invocare il nume tutelare della casa; altri saltano come se fossero caricati a molla; altri ancora battono le zampette (o zampone) a terra in maniera ritmica. E poi, aperta la porta sul mondo, ci si precipita fuori, a meno che non ci sia qualche odore particolare su cui soffermarsi (la cagnolina – o il cagnolino – del quinto piano, per esempio) e allora potete tirare quanto vorrete, ma lui, Fido, metterà in pratica la propria filosofia del tempo e se ne starà con il tartufo a terra a mezzo metro dal portone a inebriarsi di odore di nonsoché e finché non avrà finito la passeggiata vera e propria non avrà inizio.
Qual è la “liturgia del collare” del vostro cane?
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