Gli animali sono esseri viventi e sensibili, non cose
Appello degli intellettuali francesi: gli animali non sono “cose”.
Gli animali devono essere riconosciuti dalla legge come “esseri viventi e sensibili”. Questa è la proposta di ventiquattro intellettuali francesi, tra cui i filosofi Michel Onfray e Alain Finkielkraut, l’astrofisico Hubert Reeves e l’ex ministro dell’Educazione Luc Ferry. I ventiquattro hanno fatto un appello per fare in modo che gli animali non siano più considerati nel Codice civile francese come cose.
Il benessere degli animali è un segno di progresso sociale.
L’appello è accompagnato da una petizione scritta dalla Fondazione “30 millions d’amis” e destinata al Ministero della Giustizia; la petizione ha già raccolto 250mila firme.
Vogliamo dare una personalità giuridica all’animale, creando una terza categoria oltre alle persone e ai beni. Proponiamo che il titolo del Libro II del Codice civile sia modificato come segue: “Degli animali, dei beni e delle differenti modificazioni della proprietà”. Deve inoltre essere specificato che l’animale è un essere vivente e sensibile.
Attualmente, infatti, il Codice civile francese, all’articolo 528, non definisce gli animali come “esseri viventi” ma come “beni mobili”. Hubert Reeves ha affermato:
Oggi questo articolo del Codice civile è assurdo. Bisogna fare evolvere la legislazione in vigore in vista di un’evoluzione dello statuto giuridico dell’animale.
E poi ha continuato:
Gli animali sono per la legge merce di scambio. Ritenerli esseri sensibili vuol dire riconoscere che possono soffrire e offrire loro una maggiore protezione giuridica contro i maltrattamenti, sia nell’ambito domestico, che per in quello agricolo o nei laboratori di ricerca.