Giovanni Paolo II e gli animali
Ieri Papa Giovanni Paolo II è stato dichiarato Beato, un passo importante verso la canonizzazione. Che siate credenti o meno, che siate suoi sostenitori o detrattori, è difficile non riconoscere in Karol Wojtyla un uomo che ha lasciato una profonda impronta nel nostro recente passato, basti pensare alla sua presa di posizione contro la mafia […]
Ieri Papa Giovanni Paolo II è stato dichiarato Beato, un passo importante verso la canonizzazione. Che siate credenti o meno, che siate suoi sostenitori o detrattori, è difficile non riconoscere in Karol Wojtyla un uomo che ha lasciato una profonda impronta nel nostro recente passato, basti pensare alla sua presa di posizione contro la mafia e alle sue azioni che hanno contribuito a far crollare il muro di Berlino. È stato uno dei pontefici più vicini alla gente che la storia ricordi. È stato un uomo, prima che un Papa e ha seguito un percorso di “rottura” rispetto ai suoi predecessori. Mentre l’opinione comune della chiesa è quella che gli animali non hanno anima, che non possono entrare in chiesa, che non possono ricevere la benedizione, Giovanni Paolo II ha espresso la sua opinione con una frase molto significativa:
‘la Genesi ci mostra Dio che soffia sull’uomo il suo alito di vita. C’è dunque un soffio, uno spirito che assomiglia al soffio e allo spirito di Dio. Gli animali non ne sono privi’.
Una presa di posizione che è controcorrente rispetto a quella del resto del clero, che reputa gli animali a mere “cose”, una posizione di una persona che non si è fatta assorbire dal ruolo e dall’istituzione. Una direzione presa in passato anche da un altro personaggio religioso “controcorrente”, Padre Pio. Una presa di posizione decisa che speriamo, credenti e non, che venga ascoltata molto di più.