Gatto con frattura alla falange: cause e cosa fare
Oggi andremo a parlare di ortopedia: vediamo le fratture alle falangi dei gatti. Ecco le principali cause e cosa fare.
Che ne dite se oggi andiamo a parlare di ortopedia? Andiamo un po’ a vedere cosa fare quando il gatto si frattura la falange di un dito (o le falangi anche di più dita). E’ una frattura piuttosto frequente nei nostri pet, dovuta a diverse cause che adesso andremo ad indagare e che può essere trattata con diverse opzioni terapeutiche, dipende molto anche dal tipo di frattura, di gatto e dalle possibilità economiche del proprietario. Ecco le cause e cosa si può fare in caso di frattura di falangi di un gatto.
Cause
Dunque, come fa un gatto a fratturarsi la falange di un dito? Beh, il metodo migliore rimane quello di un oggetto che cade da una certa altezza sulla zampa del gatto. Pensiamo per esempio a uno scatolone messo su un ripiano o all’intera collezione dei romanzi di Robert Jordan che precipitano sulla zampina di un gatto curioso che ha appena smosso quell’armadio su cui i libri o lo scatolone riposavano.
Variante di questa causa è il pestone sulla zampa del gatto. I mici hanno la cattiva abitudine di camminarci appiccicati ai piedi, sono silenziosissimi e spesso non ci accorgiamo che ci stanno pedinando. Ci giriamo di colpo ed ecco che finiamo con tutto il nostro peso sulla loro zampa, provocandogli una frattura.
Altra causa è la classica porta o un cancello: potrebbe essere una porta che si è chiusa per via del vento mentre il gatto aveva una zampa ancora sulla soglia o come al solito il gatto ci stava pedinando e si è infilato nella porta proprio mentre la stavamo chiedendo. O ancora potrebbe essere che il gatto è atterrato male da un salto particolarmente alto.
Ovviamente fratture di questo tipo capitano sia ai gatti giovani che ai gatti anziani, dalle ossa più fragili. Se invece il nostro gatto si frattura un osso facendo un movimento normale, senza che nessunissimo trauma sia accaduto, allora si parla di una frattura patologica: probabile che quell’osso avesse un problema pre esistente come una neoplasia ossea, di solito osteosarcomi e che l’osso si sia fratturato con un movimento minimo che in condizioni normali non potrebbe causare frattura proprio perché indebolito dal tumore osseo pre esistente.
Cosa fare
Dunque, cosa fare se il gatto ha una frattura delle falangi delle dita? Prima di tutto ci va una radiografia dal veterinario per confermare la presenza della frattura. Dal rumore di scroscio e dal gonfiore del dito si può ipotizzare la frattura, ma ci va una lastra di conferma. Se il gatto è molto buono la si fa da svegli, se agitato, dolorante o aggressivo probabilmente vi verrà proposta una sedazione.
Se si ha una frattura normale traumatica, non patologica, ecco che si può procedere in due modi. Se la frattura è composta, magari a legno verde ecco le altre dita fungono da stecche naturali e quindi la frattura guarirà con il riposo e il passare del tempo. Sarebbe ideale in caso di fratture bloccare sempre i monconi con un bendaggio rigido o una fasciatura, tuttavia con i gatti, specie quelli più vivaci, a volte diventa un’impresa difficile. Nel caso delle fratture alle falangi, abbiamo per l’appunto le altre dita che fungono da stecche naturali. Ovviamente tutto ciò non vale se la frattura è scomposta, esposta o comminuta: in questo caso è richiesta la chirurgia. A questo punto spetterà all’ortopedico stabilire quale tipo di approccio sia migliore per stabilizzare la frattura, dipende dal tipo di frattura, dall’età del gatto, dall’indole del micio e anche dalle possibilità economiche: mettere una placca costa molto di più di un chiodo endomidollare. Ovviamente il veterinario in tutti questi casi provvederà a prescrivervi degli appositi antidolorifici per gatti, mai utilizzare quelli umani, la maggior parte possono essere letali per i mici.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.
Foto | lrosa