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Gatto che sta male: cosa fare?

Cosa fare quando il gatto sta male? Ecco qualche consiglio.

Gatto che sta male: cosa fare?

Gatto che sta male – Può sembrare banale, ma non lo è se pensate che molte delle domande che arrivano sulla posta di Petsblog o sulla pagina Facebook sono di questo tipo, con tutte le varianti del caso: gatto che sta male, gatto che vomita, gatto con diarrea, gatto che tossisce… ma tutte accomunate dalla domanda “Cosa fare?”. La risposta appare evidente: quando una persona sta male, qualsiasi sia la causa, va dal medico. Quando un gatto sta male, qualsiasi sia la causa, va dal veterinario. Eppure perché chiedere cosa fare quando il gatto sta male se la risposta è così evidente?

Cosa fare quando il gatto sta male?

La domanda in sé può avere diverse sfumature. Nella maggior parte dei casi la persona che lo chiede vuole sapere se quel sintomo è tale da dover portare il gatto subito dal veterinario o se può attendere e vedere come evolve la situazione. Ipotizziamo un gatto che ha fatto un singolo vomito, ma sta bene, corre, mangia e salta: la domanda è intesa come “Il gatto ha vomitato una sola volta, ma per il resto sta bene ed è normale, devo portarlo subito dal veterinario o posso aspettare?”. In questa circostanza la domanda è lecita, d’altra parte nessuno di noi corre dal medico o al Pronto Soccorso dopo un singolo episodio di vomito o diarrea di lieve entità.

In altri casi la sfumatura riguarda il sapere se quel comportamento anomalo del gatto è da considerarsi patologico o meno. Prendiamo il caso di un gatto che fa l’occhiolino, una terza palpebra su mentre dorme, un gatto che raspa vicino alla ciotola: possono essere tutti comportamenti normali, la domanda è fatta per sapere se ci si debba preoccupare o meno.

Soprattutto con gli esotici, invece, la domanda viene fatta da persone che non sospettano neanche lontanamente che criceti, cavie e conigli vengano curati da un medico veterinario. Di solito sono quelli che rispondono con un “Ma c’è davvero il veterinario per i criceti?”. Ecco, costoro non li concepisco: prima di decidere di prenderti cura di un altro essere vivente non ti sei informato prima su come gestirlo, sulla dieta, su come curarlo?

Infine molti proprietari interpretano quel “Cosa fare” con un “Ditemi che terapia e farmaci usare”. Inutile dire che in questi casi la risposta è sempre la stessa: prima diagnosi e poi terapia, non viceversa. E senza una visita non è possibile sapere cosa abbia un gatto né tramite un’email né tramite una foto. Anche perché quello che vede un proprietario non è quello che vede un veterinario. Esempio pratico: il mio gatto ha un raffreddore che non gli passa, cosa gli posso dare? Convinta la persona in questione a portare il gatto si è scoperto che quello che il proprietario pensava essere un banale raffreddore era invece un versamento toracico. Capite il problema? Se ci si fosse fidati di quel “raffreddore” si sarebbero consigliati farmaci inutili o sbagliati perché il gatto non era stato visitato. Anche perché dire “Il mio gatto sta male, cosa gli posso dare per farlo stare meglio?” è come dire a un meccanico “La macchina non va, dimmi come farla funzionare di nuovo”.

Se il gatto sta male…

portatelo dal veterinario. Il prima possibile, non dopo due mesi che va in diarrea o dopo due giorni che è in blocco vescicale in stato comatoso. Magari non è niente e avete fatto fare una visita in più per un problema non grave, ma se invece il problema era grave e non lo avete riconosciuto come tale sin dall’inizio quello che rischia la vita è il vostro gatto.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | zalexandra

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