Gatto che lacrima – Capita spesso di vedere i nostri gatti lacrimare. Grossi goccioloni che gli striano il pelo e che ne modificano il colore che con il passare dei giorni si trasformano in muco appiccicoso che incolla le palpebre impedendo al gatto di aprirle e facendo sì che tutto il pus rimanga all’interno, rischiando di perforare l’occhio. Ecco, direi che ai primi segni di lacrimazione eccessiva dell’occhio conviene portare il gatto dal veterinario: in questo modo si potrà curarlo prima che la situazione peggiori oltre, obbligandovi a cure più lunghe e costose.
Se il gatto lacrima la prima cosa che viene in mente è la congiuntivite. Ci sono diverse forme: allergiche, virali, da clamidia, da agenti irritanti esterni (polvere per esempio), diciamo che a volte forme recidivanti indicano che la causa sottostante è ancora presente o nel gatto o nell’ambiente. Tuttavia non è detto che la lacrimazione di un gatto sia sempre provocata da una normale congiuntivite.
Per esempio potrebbe esserci di mezzo una dacriocistite (infiammazione della ghiandola lacrimale) o un’occlusione del dotto lacrimale, potrebbe esserci un corpo estraneo nell’occhio (in questo caso si ha blefarospasmo e chemosi, oltre spesso a notare un pezzo di spiga che fuoriesce sospettosamente dall’occhio), ma potrebbe anche esserci un’ulcera corneale, un’uveite, patologie ben più gravi a loro volta causate da altre problematiche più serie.
Per quanto riguarda le forme recidivanti, se avete portato il gatto dal veterinario e con le terapie non è miglioratelo, riportatelo a visita: la situazione potrebbe essere evoluta in un paio di settimane e essere comparsi sintomi che prima non erano evidenziabili. Per esempio un ascesso retroblulbare o un tumore retrobulbare potrebbe iniziare con una semplice lacrimazione, simile a mille altre, ma poi evolverà nel giro di qualche giorno permettendo così una diagnosi differenziale più precisa.
Se il gatto ha l’occhio che lacrima portatelo dal veterinario prima che l’occhio si riempia del tutto di muco-pus. Le strade a questo punto sono due. Le linee guida prevedono una serie di esami volti a capire la causa della lacrimazione: esami del sangue e visita dall’oculista con relativi esami tanto per cominciare. Questo per cercare di capire la causa e impostare una terapia più mirata.
Se per motivi economici tutto ciò non fosse possibile (non pensiate che i veterinari non si rendano conto del periodo economico in cui viviamo, ci viviamo anche noi e a fine mese abbiamo le stesse bollette da pagare), quello che si può fare è impostare una terapia a largo spettro, ma in caso di recidiva o di patologie particolari a volte è indispensabile il passaggio dall’oculista veterinario per avere una diagnosi più precisa: magari sono richiesti dei farmaci o dei trattamenti chirurgici particolari per risolvere il problema che non si possono fare se non si ha una diagnosi certa.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
Foto | jenrobin