Gatto Burmese: maggior rischio di sviluppare il diabete
Pare che il gatto Burmese australiano sia una razza maggiormente a rischio di sviluppare il diabete mellito. Alcuni ricercatori dell’Australia hanno, infatti, scoperto sei geni che mettono questa razza a rischio di manifestare il diabete di tipo 2, quello insulino-resistente. In particolare il professor Grant Morahan del Center for Diabetes Research dell’Università della Western Australia […]
Pare che il gatto Burmese australiano sia una razza maggiormente a rischio di sviluppare il diabete mellito. Alcuni ricercatori dell’Australia hanno, infatti, scoperto sei geni che mettono questa razza a rischio di manifestare il diabete di tipo 2, quello insulino-resistente. In particolare il professor Grant Morahan del Center for Diabetes Research dell’Università della Western Australia ha spiegato che i gatti Birmani australiani hanno una probabilità statisticamente significativa maggiore di ammalarsi di diabete di tipo 2 rispetto ad altre razze di gatti.
Gatti Birmani e diabete di tipo 2
Il confronto è stato fatto con gatti Birmani americani o con altre razze di gatti. Il fatto è che i gatti Birmani australiani sono stati allevati partendo da pochi gatti fondatori portati in Australia negli anni Sessanta. Il problema è che questi capostipiti avevano accidentalmente più geni rispetto al solito relativi alla suscettibilità al diabete di tipo 2. E tale pool genetico ha continuato a trasmettersi ai discendenti fino ai giorni nostri.
Il progetto di ricerca è durato otto anni ed ha permesso di scoprire sei geni nel DNA di questi gatti che sono sovrarappresentati nei gatti Birmani australiani con diabete di tipo 2. Inoltre alcuni di questi geni sono, fra l’altro, coinvolti anche nello sviluppo del diabete umano.
I gatti con diabete di tipo 2 tendono a svilupparlo più tardivamente nel corso della loro vita. I sintomi sono legati a una resistenza maggior all’insulina, con fattori di rischio come l’obesità e la scarsa attività fisica. Morahan ha poi sottolineato come questa patologia non solo sia dannosa per la salute dei gatti, provocandone spesso la morte prematura, ma sia anche costosa da gestire per i proprietari.
Tale scoperta permetterà ai veterinari di creare dei test genetici per evitare la nascita di soggetti ad alto rischio di diabete, fattore assai utile anche per gli allevatori.
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Via | VetPracticeMag
Foto | Flickr – asimulator