Perché il ministro francese Nathalie Loiseau ha chiamato il suo gatto Brexit?
Il ministro francese Nathalie Loiseau ha chiamato Brexit il gatto. E ha spiegato anche perché ha scelto questo nome.
Chiamare un gatto Brexit… Ve lo sareste mai immaginato? C’è chi ha pensato di sfruttare il nome utilizzato per indicare l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Un termine che sentiamo spesso, soprattutto perché l’uscita del paese non sarà facile e indolore. E, anzi, in Inghilterra i pareri sono adesso discordanti, nonostante il referendum. Una brutta gatta da pelare per il premier Theresa May. E mai battuta fu più opportuna.
Anche perché a chiamare Brexit il suo gatto non è una “persona comune”. Ma un ministro. Per la precisione un ministro francese. Che nel dettaglio si occupa proprio di affari europei. Per questo motivo conosce molto bene la Brexit e tutto quello che questa storica decisione per il Regno Unito ha comportato, sta comportando e comporterà ancora.
Ma perché il ministro francese Nathalie Loiseau ha chiamato il suo gatto Brexit? Lo ha spiegato lei stessa a Le Journal du Dimanche. Sottolineando che l’ispirazione le è venuta per la sua natura decisamente indecisa. E anche perché il suo gatto miagola ogni mattina a voce altissima per poter uscire di casa. Ma poi quando lei gli apre la porta, si rifiuta di uscire da quella porta lasciata aperta.
Mi sveglia ogni mattina miagolando a morte perché vuole uscire, e poi quando apro la porta rimane chiuso, indeciso, e poi mi fissa quando lo metto fuori.
Da sempre il ministro francese, che pare essere una delle candidate più forti del partito di Macron per le Elezioni Europee, ha usato uno stile provocatorio e duro per parlare della Brexit, ricordando che senza accordo le cose potrebbero andare male. E la Brexit potrebbe essere un problema anche per i proprietari di animali, non dimentichiamolo!
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Via | independent