Gatti introversi e asociali? Un falso mito
Non è vero che i gatti sono animali introversi e asociali: un nuovo studio sfata questo mito.
La maggior parte delle persone continua a pensare che i cani siano animali fedeli, leali e dipendenti in tutto e per tutto dal loro umano, mentre i gatti siano animali asociali, introversi e abbastanza menefreghisti. Non è affatto vero: un nuovo studio dimostra che i gatti non sono così schivi e asociali come li si dipinge. Si tratterebbe di un falso mito, di una leggenda metropolitana che continua ad essere diffusa da persone che non conoscono i gatti o che non sanno come trattarli. I gatti dipendono da noi molto di più di quanto non si pensi.
I gatti sono animali sociali e estroversi, ma a modo loro
Lo studio in questione è stato pubblicato su Behavorial Processes dai ricercatori della Oregon State University. Secondo gli studiosi, l’origine dei gatti e i livelli di attenzione che gli umani prestano loro fanno sì che i gatti cerchino di interagire, a loro volta, ancora di più con l’umano in questione.
Tuttavia con i gatti non esiste una regola precisa: i diversi soggetti manifestano diversi gradi di socievolezza, strettamente dipendenti dal loro carattere. Lo studio in questione ha valutato come l’origine del gatto e la famigliarità con l’uomo potessero influenza la sua socievolezza. Per questo studio, è stato esaminato il comportamento di gatti provenienti dal gattile e di gatti domestici.
Nella prima prova, i gatti sono stati per due minuti insieme a una persona che non parlava e non si muoveva e poi altri due minuti con la medesima persona che, però, li accarezzava e li chiamava. La seconda prova è stata identica, solamente che la persona in questione era il loro proprietario (ovviamente la prova è stata svolta con i gatti domestici, non con quelli di gattile).
Si è così visto che i gatti erano più propensi ad avvicinarsi e a miagolare alla persona che dedicava loro delle attenzioni, indipendentemente dal fatto che fossero gatti domestici o gatti di gattile. Tuttavia è stato notato che i gattini di gattile tendevano ad avvicinarsi e miagolare di più verso la persona che non li guardava, forse perché necessitavano di più attenzioni.
Paradossalmente, si è visto che l’essere o meno il proprietario del gatto in questione non modificava poi troppo la socialità dei mici. I gatti hanno mostrato di avere un’ampia rosa di caratteri, quindi bisogna sempre tenere conto dell’estrema variabilità individuale dei felini.
Kristyn Vitale, autrice dello studio, ha così spiegato: “In entrambi i gruppi abbiamo osservato che i gatti trascorrono molto più tempo con le persone che prestano loro attenzione. Questo insieme di test indica che i gatti domestici riconoscono il livello di attenzione umano e modificano il loro comportamento in risposta ad esso, perché sono sensibili ai segnali sociali umani”.
Via | Focus
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