Gatti e cinema: il gatto di Gennarino ne “L’oro di Napoli”
Nell'episodio “I giocatori” un tenero quadro di pet therapy tra Gennarino e il suo gatto
In quel capolavoro che è L’oro di Napoli c’è il bellissimo episodio de I giocatori, in cui il conte Prospero B. (Vittorio De Sica) gioca a scopa con il figlio del portiere, Gennarino (Pierino Bilancioni), un ragazzino di otto anni. La partita a scopa si mette male per il conte, che perde (come le altre volte). Ma il nobiluomo non tollera di perdere e quindi alza la voce e se la prende con Gennarino che non avrà nemmeno il sostegno del padre, tutto preoccupato di far bella figura con il conte che difendere il figlio.
Rimasto solo nella stanza del gioco (che altro non è che la cucina) il piccolo Gennaro si sente triste e gli è passata pure la voglia di andare a giocare fuori con i suoi amici: percepisce tutta l’arroganza del conte Prospero e il servilismo di suo padre che non l’ha difeso.
È in questo stato d’animo tristissimo che c’è una scena di pet therapy: Gennarino si accorge che vicino ai suoi piedi c’è il gatto. Lo tira su e inizia ad accarezzarlo, prima quasi meccanicamente e a occhi chiusi dietro i suoi pensieri; poi apre gli occhi, guarda il gatto e lo coccola di gusto. Il piccolo Gennaro si riappacifica con la vita e, senza dubbio, uscirà a giocare con i suoi compagni, dimenticando le brutture del mondo dei grandi.
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