Gattari da legare: una questione di responsabilità
Decidere di prendere un gatto, o di curare una colonia, è una questione di responsabilità.
Ci sono cose, nella vita, che si rivelano più onerose di quanto inizialmente avevamo pensato. Prendere un gatto è un’assunzione di responsabilità. Durerà finché sarete in vita. Vi potrà capitare di traslocare, trasferirvi in un’altra nazione, perdere il lavoro. Il gatto potrà avere problemi di salute, potrebbe mettervi davanti a spese non attese. Bisogna mettere in conto tutto.
A noi sono capitati episodi spiacevoli: vicini che decidevano di raccogliere gatti in giro per tenerli in uno spazio esterno alla casa e che, a un certo punto, decidevano di diradare le cure. Risultato: nutrire noi gatti di una colonia nata in modo forzato e vivere nell’incubo che i cuccioli finiscano sotto un’auto.
Ma, l’aspetto peggiore, è la reazione dei nostri gatti di casa, che si sentono braccati da gatti estranei che schizzano in casa appena trovano uno spiraglio per intrufolarsi. Disagio manifestato mediante pipì onnipresenti e rigorosamente fuori dalla lettiera. Allora, non vi lamentate se decidete di adottare un animale e i volontari, durante la visita preaffido, vi fanno un terzo grado. Il loro compito è scoraggiarvi presentandovi scenari apocalittici. Devono testare la vostra motivazione e, a volte, non è nemmeno sufficiente. Se prendete un animale, è finché morte non vi separi e oltre.
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