Gattari da legare: Una mattinata di nebbia
Ogni tanto, mi sento normale.
Dunque… Vi ho raccontato che, la mattina, faccio il giro dei saluti agli animali che incontro portando mia figlia all’asilo. Stamattina, forse perché il destino ha deciso di ripagarmi per la nebbia terrificante, ho scoperto di non essere la sola a parlare coi fratelli quadrupedi.
Una signora di una certa età, sulla strada dell’asilo, parlava fitto fitto col gatto tigrato che sosta lì ogni mattina. Ho cercato di rallentare per capire cosa gli dicesse, da brava impicciona, ma la conversazione aveva toni confidenziali. Superata l’inaspettata gattara, mi sono avvicinata a casa, sorprendendo una mia vicina a parlare con un bel gattone nero nel cortile. La vicina mi ha salutata senza alcun imbarazzo (devo dire che invece io ho un po’ di vergogna, quando vengo sorpresa a parlare coi gatti), e mi ha invitata a prendere il caffé. Potevo rifiutare? Una campana non dice mai di no a un caffé. Figuriamoci se offerto da una gattara. Il caffé era ottimo, la mia vicina mi ha offerto anche i lukum e, per concludere la mattinata, ci siamo messe a parlare tutte e due coi gatti. Tristezza da nebbia, non mi avrai, finché ci saranno persone che mi faranno sentire meno pazza.
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