Gattari da legare: Sono solo canzonette
I miei gatti, oltre a farmi fare la figura della squilibrata ossessionata, riescono anche a ispirare la mia vena artistica. Sono solita, infatti, riscrivere i testi di canzoni note: solitamente, si tratta di canzoni che nella maggior parte dei casi non possono considerarsi capolavori e, ovviamente, hanno un ritornello ossessivo.Al di là della situazione contingente, […]
I miei gatti, oltre a farmi fare la figura della squilibrata ossessionata, riescono anche a ispirare la mia vena artistica. Sono solita, infatti, riscrivere i testi di canzoni note: solitamente, si tratta di canzoni che nella maggior parte dei casi non possono considerarsi capolavori e, ovviamente, hanno un ritornello ossessivo.
Al di là della situazione contingente, ogni mio gatto ha un tema fisso, adatto al personaggio: una specie di jingle che lo annuncia e ne sottolinea le gesta. Le parole sono ridicole e frutto di una mente per nulla creativa: dalla cover di “Marina” a quella di “Riders on the storm”, non perdo occasione per fare una figura tapina.
Con mia sorella come co-autrice, ho dato il meglio con un gattino che, ogni giorno, doveva sopportare con pazienza lunghe cure e… lunghe canzoni per far passare il tempo. In quel caso, la hit più gettonata era la nostra versione personalissima di “Je t’aime, moi non plus”. Io non ho il coraggio di riportarvi i miei arcadici versi, ma mi piacerebbe sapere se qualcuno, tra voi colleghi gattari, ha la stessa abitudine mia e di mia sorella di inventarsi canzoncine per Fufi. Potete anche mentire per farmi sentire meno anormale.
Foto | Flickr