Gattari da legare: Per un po’ di pioggia
Il maltempo è di nuovo qui, e io non perdo occasione per lamentarmene.
A quanto pare, però, al sud non va meglio, e mia madre ieri era in pieno fermento. A ogni nuvola, infatti, a casa sua succede una rivoluzione. E non è un modo di dire, rivoluziona letteralmente il cortile.
Innanzitutto, viene fornita ai gatti una doppia razione di cibo: “chissà quando mangeranno di nuovo…”. Ragionamento logico, se si vive a gennaio su un passo di montagna e si deve attendere il disgelo, meno se si vive su una collinetta vicino al mare. In secondo luogo, vengono rimessi a nuovo i rifugi. Servono ad accogliere una decina scarsa di gatti, ma sarebbero sufficienti per cinquanta. Noè era un dilettante, al posto suo mamma avrebbe salvato pure una colonia di dodo.
Coperte pulite vengono sistemate all’interno delle cucce e viene fatto un discorsetto ai gatti circa l’assegnazione dei posti. Vi lascio indovinare quanto i gatti rispettino queste direttive: immaginate di essere professori che accompagnano dei sedicenni in gita scolastica. Alla prima goccia di pioggia, infatti, ogni gatto schizza nella prima cuccia disponibile. Il risultato è che si avrà un gatto in ogni cuccia e qualcuno rimarrà fuori mentre mia madre, sotto la pioggia, rimprovera i mici che hanno estromesso gli altri. Altri che andranno a ripararsi chissà dove, mentre mamma passa tutto il temporale a cercarli. Di solito sono dentro casa, a sua insaputa, il che rovescia le cose e rende i gatti usurpatori di cucce dei santi, e i clandestini dei “fetenti”.
Dopo un’oretta dalla prima goccia il sole di solito è già tornato a splendere, e l’unico cambiamento è che mia madre è raffreddata, il che rende tutti i gatti dei fetenti. Almeno fino al prossimo temporale.
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