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Gattari da legare: Luoghi comuni, posti privati

Abbiamo più volte sottolineato la capacità dei gatti di scovare i posti perfetti: freschi d’estate, caldi d’inverno, con una visuale privilegiata e di “controllo” dei movimenti umani. Ieri, particolarmente impegnata a compiere venticinque anni per l’ennesima volta, sono andata a cena fuori. Mentre perdevo tempo prima di entrare nel ristorante, la mia super-vista-gattara è stata […]

Gattari da legare: Luoghi comuni, posti privati

Abbiamo più volte sottolineato la capacità dei gatti di scovare i posti perfetti: freschi d’estate, caldi d’inverno, con una visuale privilegiata e di “controllo” dei movimenti umani. Ieri, particolarmente impegnata a compiere venticinque anni per l’ennesima volta, sono andata a cena fuori.

Mentre perdevo tempo prima di entrare nel ristorante, la mia super-vista-gattara è stata messa in allarme: c’era una pedana di legno di un bar e sotto, perfettamente mimetizzato per chi supereroe non è, c’era un gattino tigrato, con colori identici a quelli delle assi di legno, che controllava l’andirivieni nella piccola piazza.

Ho notato che di solito, però, i posti di controllo vengono per lo più occupati da gatti adulti: la mia gatta più anziana, l’amante delle scale, si è appropriata del piano terra. La scelta di una panca strategica le fa controllare chi entra ed esce, chi sale o scende e, soprattutto, cosa accade in cucina.

La gatta mediana fa da jolly, ma la sua prepotenza la porta raramente ad abbandonare il super tiragraffi presente al primo piano. La maxi torre con scale e nascondigli vari, se lasciata anche solo per un minuto, rischia di essere occupata, e seguirebbe un assedio lungo e snervante per gli umani che assistono alla battaglia.

La piccola di casa, invece, è come un’educata signorina di un romanzo ottocentesco: ama la natura e il sole, ma la vita “selvaggia” sarebbe disdicevole per una ragazza di buona famiglia. Di conseguenza, occupa verande e terrazzi, prediligendo i posti in alto, che la tengono lontana da quelle gatte campagnole che sono le sue coinquiline, sempre col naso nero di terra.

E’ inutile aggiungere, poi, che il caso ha voluto che la casa confini con un piccolo pezzo di terreno sul quale sorge un capanno con le finestre perennemente aperte. Cosa c’è nel capanno? Ma gatti, naturalmente! Il vicino è un altro gattaro che offre riparo a chi lo chiede. I suoi ospiti, naturalmente, sono molto incuriositi dai nuovi vicini pelosi, e non mancano le occasioni di visite clandestine e non annunciate da parte degli sfrontati maschi. I gattari, Dio li fa e poi li accoppia.

Foto | Flickr

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