Gattari da legare: L’assegnazione dei posti letto
Ha avuto inizio il periodo dell'assegnazione dei posti-cuccia. Con le piogge e in previsione dell'imminente freddo, il gattaro che dispone di spazi esterni appronta le residenze invernali della colonia.
Naturalmente, i posti letto estivi consistono in cuscini per sdraio appena comprati, stendini con bucato steso ad asciugare, teli per il mare tirati arbitrariamente giù dagli stessi stendini e ridotti a giacigli pelosi.
Il gattaro riveste scatole, saccheggia armadi alla ricerca di vecchie coperte che non ha e prepara cucce termicamente isolate nel cortile e sotto le tettoie, rifugi che staranno in mezzo alle scatole fino ad aprile. Una volta finite le operazioni, sosta sotto la pioggia (inizia sempre a piovere alla fine delle grandi manovre, non so perché) cercando di convincere i gatti a prendere in considerazione i rifugi. Alla fine, i gatti più piccoli e malconci sembrano accorgersi della novità e, dopo aver annusato tutto per bene, entrano guardinghi e si accoccolano. Ed è a questo punto di massima soddisfazione per il gattaro che il gatto più forte e prepotente della combriccola decide che la cuccia sarà solo sua.
Entra, si stende sugli altri gatti che protestano debolmente, soffia un paio di volte e li sloggia. La frustrazione del gattaro raggiunge il massimo, soprattutto perché già sapeva che sarebbe finita così. Per qualche ora, e sempre sotto la pioggia, il bipede continua a buttare gatti nella cuccia come se spalasse carbone in una vecchia caldaia, a ciclo continuo. I gatti entrano, vengono minacciati dal gatto prepotente ed escono di nuovo, intercettati dal gattaro che li ributta dentro. Così per ore.
Col sopraggiungere del buio, i gatti rifiutano di continuare questa commedia e cercano di convincere il gattaro che la vita va così, che il gatto prepotente non si lascerà convincere per stanchezza alla convivenza forzata, e l’umano rientra in casa. La notte sarà in bianco, pensando ai gattini chissà dove, sotto la pioggia. Al risveglio il gattaro si alza ed esce, pronto a rimproverare il boss del quartiere, pronto a una rivolta contro la tirannide. Ma, nella cuccia, troverà sei, sette teste e un groviglio di zampe: mai sottovalutare la magnanimità del boss. E soprattutto, mai sottovalutare il fatto che il boss, con altri sei coinquilini, sta più al caldo. Un’altra notte buttata, cercando di forzare i gatti (che si godono la vita più di noi) a seguire i nostri tempi.
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