Gattari da legare: La gatta “Zero”
Ieri provavo a fare un conto dei gatti che abbiamo avuto.
Mia nonna aveva sempre curato una piccola colonia che, con gli anni, si era sempre più assottigliata, grazie soprattutto alle automobili.
Nel 1988, una gatta mai vista pensò bene di partorire nel nostro cortile. Due delle cucciole (era estate), iniziarono ad avvicinarsi sempre di più alla casa. Iniziarono ad affacciarsi in cucina, incoraggiate da me e mia sorella, che avevamo piazzato uno specchio per terra davanti al quale le gattine facevano acrobazie, scambiando forse il loro riflesso per temibili nemici.
Il vero inizio fu questo: un’estate calda, due cucciole, due ragazzine e uno specchio. Loro furono le gatte “zero”, quelle che realmente ci iniziarono al culto di Bestet. Fino ad allora, per precise direttive della nonna, i gatti non andavano disturbati.
E così, dalla cucina, piano piano le due sorelle pelose conquistarono la casa delle due sorelle glabre. Aprirono la pista a tanti altri gatti, tutti diversi, tutti meravigliosi. E ci chiediamo come avesse potuto essere così vuota la nostra vita, prima delle nostre gattine.
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