Gattari da legare: La cattiveria del gattaro
Ogni gattaro, per esasperazione e forse indole, col passare degli anni diventa un po' cattivo.
Non è proprio malvagità, ma quell’attitudine a relazionarsi con gli altri che a Napoli chiamano “cazzimma“. Parola dalle molte sfumature, la cazzimma è quell’atteggiamento un po’ malevolo di chi agisce con dolo per proprio, calcolato, interesse. Per esempio: se un gattaro ritiene che un vicino faccia manovre poco accorte con l’auto, mettendo a repentaglio l’incolumità della colonia, rimarrà con le braccia conserte e il sorriso sardonico a osservare le suddette manovre finché, sentendosi a disagio e osservato, il guidatore non graffierà lo sportello contro il muro. “Gliel’avevo detto, sig. X: non è così esperto alla guida come pensava”.
Il gattaro, esasperato dalle lamentele degli altri condomini circa i gatti, alla prima riunione di condominio sciorinerà la lista delle rimostranze: l’inquilino del terzo piano fa cadere l’acqua ogni volta che innaffia i vasi sul balcone, quello del secondo parcheggia fuori dalle strisce, quello del primo inchioda quadri alle 3 del mattino. Se mai doveste decidere di gettare un piccolo, microscopico, insignificante pezzo di carta in terra, il gattaro spunterà dal nulla, alle vostre spalle, per farvelo notare. Non avrete più pace, il gattaro vivrà con l’unico scopo di mettere in luce le vostre mancanze.
Se poi avete dei bambini, chiassosi e incontenibili come tutti i bambini, siete spacciati: il gattaro non si lamenterà, sarà molto più sottile. Vi farà notare che certe cose sfuggono al nostro controllo, e che coi bambini non si ragiona. Sono come dei piccoli animaletti graziosi e innocenti e che, quindi, vanno amati e tutelati, anche se suonano lo xilofono la domenica mattina alle 8. Bisogna avere pazienza. È abbastanza chiaro?
Ma, se avete problemi coi vicini e volete davvero essere cazzimmosi, approfittate del Natale: fate delle piccole donazioni all’associazione di volontari che più vi ispira fiducia, o al gattile di zona. Ma fatele a nome dei vostri vicini, e portate loro seraficamente la ricevuta di tali donazioni. Potrete chiedere il favore all’associazione, dopo aver spiegato la situazione, di scrivere una lettera personale di ringraziamento, in cui si dice che il sig. X ha mostrato grande sensibilità col suo gesto. Avrete fatto due cose buone, la donazione e la sottile vendetta.
Chi cura una colonia, soprattutto in città, sa quanto sia difficile. Non so se si diventi un po’ cattivi col tempo o se si diventi gattari perché già di carattere amiamo la riservatezza e la solitudine. Quel che so è che tutti i gattari, prima o poi, dicono di preferire i gatti agli umani. Secondo me, con la cazzimma si nasce. E io, modestamente, lo nacqui.