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Gattari da legare: In Friuli libero accesso per gli animali in negozi e uffici

Il Friuli consente l'accesso agli animali in negozi e uffici pubblici.

Gattari da legare: In Friuli libero accesso per gli animali in negozi e uffici

Il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha deciso una cosa ovvia ma non scontata: che i nostri amici quadrupedi possono entrare in esercizi e uffici pubblici. Gli esercenti potranno opporsi a questo bel gesto di civiltà comunicandolo al sindaco della propria città. Quando mi è capitato di lavorare in un negozio, esperienza traumatica e per la quale va tutto il mio rispetto ai commessi del globo terracqueo, qualche cliente, timidamente e facendo capolino sulla porta, mi chiedeva: “Il cane può entrare?”. La risposta era: “Deve!”.

Mai nessun cane mi ha combinato guai: al contrario, ho avuto pizzette e gelati spalmati ovunque, dalla porta alle vetrine e fin sul bancone, da simpatici bimbi paffutelli incoraggiati da mamme commosse dalla vitalità del pargolo. Qualche altro proprietario, poverino, legava direttamente il cane fuori, ma veniva puntualmente fermato sulla porta da un “Faccia pure entrare il cane!”. Cane che, una volta fatto il suo ingresso, rimediava anche una bella grattata dalla sottoscritta.

E vi posso assicurare che eventuali impronte dell’animale erano una sciocchezza, rispetto alle righe nere lasciate dai passeggini sull’odiosa resina bianca del pavimento. Mi sarebbe tanto piaciuto far entrare qualche bel gattone con guinzaglietto, ma l’unico gatto al seguito del padrone che mi sia mai capitato di vedere era un suntuoso persiano bianco che, da ragazzina, vedevo dalle parti di Vico Equense: restava statuario al fianco del padrone, o camminava pigro e annoiato al sole della Penisola Sorrentina.

Della difficile vita dei cani me ne sono accorta da quando mia madre ha adottato Enzo Paolo: spesso avremmo voglia di portarlo con noi, ma dobbiamo rinunciare perché magari siamo dirette al municipio o al supermercato. Enzo Paolo è un cagnolino anziano, scorbutico e snob, ma non si sognerebbe mai di sporcare o di aggredire qualcuno (che non sia un membro della mia famiglia). Non credo che il divieto possa essere giustificato in caso di negozi di alimentari: le nostre scarpe sono sporche come le zampe degli animali e perdiamo peli esattamente come loro. Qual è, allora, il problema?

Forse, in una civiltà con tradizioni contadine come le nostre, associamo l’animale alla stalla e allo sterco, non so. Forse pensiamo che, portandoci dietro un animale, disseminiamo il nostro cammino di pulci e zecche, dimenticandoci dei pidocchi che (ebbene sì) ancora saltano fuori in qualche asilo. La mia proposta è: facciamo entrare gli animali, e teniamo fuori i genitori che non sanno educare i figli.

Foto | Flickr

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