Gattari da legare: Il Papa gattolico
Giorgio Celli, scomparso pochi giorni fa, lascia orfani i gattari
Tempo fa vi parlai di quella figura che, nel mondo di noi gattari, corrisponde al sacerdote: il veterinario. Dobbiamo però tributare un piccolo e modesto omaggio a colui che dei sacerdoti era il capo, il papa di noi gattolici, Giorgio Celli.
Petsblog ha già parlato della sua scomparsa ma, dato il tema di questa rubrica, non potevamo sottrarci. Di gattari famosi ce ne sono tanti, ma con quelle credenziali non sono in molti: un uomo capace di rendere interessanti le zanzare, unico essere vivente che vedrei estinguere senza rimpianti, è un uomo fuori dal comune. I gattari non amano molto le gerarchie rigide, ma a tutti faceva piacere considerare Celli primus inter pares, un Artù alla Tavola Rotonda degli amanti dei gatti.
Sembra che l’essere gattari sia una prerogativa dei papi, almeno in questo secolo appena iniziato: Benedetto XVI è un gattaro, ed è stata addirittura pubblicata la sua biografia scritta dal gatto Chico. Come gattolico, in effetti, si è trovato a essere suddito di Giorgio Celli…
A lui mi rifacevo come principio d’autorità: le sue affermazioni sui gatti erano le mie scritture canoniche e, spesso, ho tirato fuori sue affermazioni nel tentativo di zittire qualche fastidioso commento negativo che riproponeva i soliti luoghi comuni sui gatti dei quali tanto spesso abbiamo parlato. Non so se un altro riuscirà a conquistare lo stesso prestigio di Celli, né se un altro potrà nobilitare a quei livelli la nostra categoria. Possiamo solo sperare e dire: è morto il papa, lunga vita al papa!
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