Gattari da legare: Gatti e bambini, lotta all’ultima impronta
Più passano i mesi più mi rendo conto di una cosa: i gatti sporcano meno dei bambini.
E non sto parlando di un rapporto uno a uno: sto parlando di un minimo di tre gatti in casa contro una sola bambina. Mia madre si sveglia ogni mattina e, ogni mattina, spazzola divani, cambia lettiere, pulisce il piano della cucina, spazza residui di croccantini e lava via misteriose improntine sparse ovunque.
Io non ho peli da eliminare, ma ho improntine di mani sui vetri delle finestre, sui mobili, sui pavimenti. Anche la lettiera mi manca, ma in compenso ho un pannolino da sostituire almeno cinque volte al giorno. Ma il vero capolavoro sono i residui di cibo. Ho due ordini di problemi: innanzitutto, mia figlia non mangia solo cibo secco, ma anche e sopratutto umido. In secondo luogo, cosa molto più grave, pensa di essere troppo grande per farsi imboccare, ma è troppo piccola per usare le posate senza giocare a fare la lanciatrice di coltelli con me e il padre. Quindi? Mangia con le mani.
Afferra il boccone, ne testa la consistenza stringendolo in pugno, lo porta alla bocca e si pulisce un po’ dove capita. Non si lecca come i gatti, quindi devo lavarla io varie volte al giorno, perché se viene qualcuno e trova la bimba che sa di formaggio non ci facciamo una gran figura. Avevo una gattina che amava mangiare con le zampe, ma a fine pasto pensava da sola alla propria pulizia. La cosa drammatica, però, sono le briciole. Mai trovato un gatto che spargesse briciole oltre un raggio di dieci centimetri dalla ciotola. Io mi trovo pastina nei capelli e nel letto, e residui per un raggio di 20 metri dal seggiolone.
C’è chi non prende un animale perché ha la mania della pulizia e non sopporta i gatti in particolare, per la loro abitudine di raggiungere ogni angolino della casa, sia in orizzontale che in verticale. Poi, queste stesse persone, decidono magari di avere un figlio. Auguri. Soprattutto per quando troverete una farfalla al sugo oramai mummificata nascosta tra i cuscini del vostro prezioso e immacolato divano.
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