Gattari da legare: Equivoci sui requisiti per le adozioni animali
Un problema già affrontato in passato è quello dei requisiti necessari per adottare un animale.
Ci sono aspiranti adottanti che contestano l’obbligo di sterilizzazione. Altri, più numerosi, contestano l’obbligo di dover mettere in sicurezza i balconi e i giardini, per evitare che l’animale, soprattutto il gatto in questo caso, scappi o cada. E poi c’è la postilla che fa gridare in molti “al razzismo”: “si dà in adozione solo al centro/nord”.
Non ne faccio una colpa (eccessiva) ai contestatori, è che può loro sfuggire un particolare: il sud è pieno di randagi. Magari non ci hanno pensato. Non ha senso, se sei pugliese o siciliano, chiedere un gatto che si trova in Campania. Basta che tu esca di casa o percorra pochi metri fino al canile più vicino.
È una specie di regola non scritta, di cortesia tra associazioni. Perché prendere un cane a chilometri di distanza quando puoi dare un po’ di sollievo a qualche volontario seppellito dai randagi vicino casa tua? E poi, diciamocelo: gli animali sono tutti belli. Esiste il “colpo di fulmine”, è vero, ma se vuoi adottare un randagio dovresti dare la precedenza al gesto in sé, più che a un eventuale pelo lungo del gatto o alla razza purissima del cane in adozione nella regione confinante con la tua.
Se poi si pensa che a venire tacciate di razzismo sono proprio le associazioni del sud che pubblicano gli appelli, la vicenda assume contorni paradossali. Non è che noi campani odiamo i calabresi e i pugliesi o viceversa: è proprio perché siamo tutti sulla stessa barca che vengono messi questi paletti. Aiutiamoci e rispettiamoci almeno tra di noi.
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