Gattari da legare: chi dorme non piglia pesci
Io amo dormire.
Dormire è sempre stata un’occupazione da me svolta con costanza e impegno. Sono (ero) una professionista. Attualmente, sono in aspettativa da 4 anni perché ho una bambina: si sa, sonno e maternità a volte non vanno d’accordo. Ma prima… Che maestria, dimostravo!
Come tutti i professionisti, però, mi trovavo spesso a dover far fronte a imprevisti. I miei imprevisti, si chiamavano “gatti”. E il miagolio straziante alle 3 del mattino perché qualcuno si sentiva solo: e va bene, alziamoci e veniamo a prenderti, perché tu ti scocci di zampettare fino al letto. E il miagolio adirato perché alle 5 vuoi i croccantini. Ok, arrivo. Ti sei svegliato presto e vuoi fare colazione. Il grido disperato perché una porta è chiusa, o perché devo aprire le imposte per farti guardare fuori alle 6. Sei un romantico, aspetti l’alba.
Per loro si fa questo e altro, figuriamoci. Mi hanno fatto anche un favore, in fondo, preparandomi ai risvegli improvvisi tipo “Mamma, devo fare pipì” “Va bene, amore, ma perché non vai senza dirmelo?” Lei, almeno, le porte le apre da sola.
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