Gattari da legare: A famiglie riunite

Una settimana dai miei, una dai suoi. Adesso che abbiamo una bimba, poi, non si può scappare più da questo dovere. Dal punto di vista gattaro, non possono esistere due famiglie più distanti.

La mia famiglia cura gatti da generazioni. Quella del mio compagno, invece, è amante di cani e cavalli. Io ho il terrore dei cavalli, nonostante i miei tentativi di capirli: una volta ho persino dato da mangiare a uno di loro, ma sono rimasta paralizzata dal rumore di quei denti che afferravano cibo dalle mie mani. Sono sicura di aver sentito quel rumore in un film dell’orrore. Per quanto riguarda i cani, invece, ho avuto rapporti più amichevoli con il cane dei miei ex vicini, pitbull convinta di essere un cricetino, e con una bellissima femmina di pastore tedesco di una mia amica. Quella cagnolona la detestavano quasi tutti, ma l’ho saputo solo dopo la sua morte. Sembra che avesse tentato di mordere un po’ di persone; io so solo che le infilavo la mano in bocca per giocare e che lei scodinzolava e accettava di passare del tempo con me con me, regredita con lei all’età infantile.

Quando i genitori del mio compagno vengono a casa nostra, li vedo un po’ interdetti nell’osservare la quantità di felini stesa ovunque. Auto, vasi, mobili, sedie, poltrone e divani: tutto è loro. Noi cerchiamo di mettere un freno all’esuberanza felina. Ricordo un vostro commento su Facebook, nel quale una nostra lettrice diceva che, quando aveva ospiti, fingeva indignazione nello scoprire il gatto sul tavolo: “Cosa ci fai qui! Scendi! Ehm… Non ci sale mai, non so come gli sia venuto in mente…”.

Con chi ci conosce bene, non proviamo nemmeno a fingere sorpresa. Non ci crederebbe nessuno. Però mi piace tanto vedere persone perplesse che, per amor nostro, si comportano come se nulla fosse. Per fortuna non hanno cavalli a casa loro: non riuscirei a mantenere il loro stesso contegno. E un cavallo sul cofano della macchina sarebbe impegnativo.

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