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Francia: in arrivo il “registro dei morsi di cane”?

In Francia potrebbe essere proposto un "registro dei morsi di cane": la pericolosità di un cane non può essere individuata solo con la razza.

Francia: in arrivo il “registro dei morsi di cane”?

In Francia si sta pensando a nuovi sistemi per capire quanto sia pericoloso un determinante cane e per cercare di limitare i cani morsicatori. Per questo motivo l’Anses, l’Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail, ha pubblicato un nuovo rapporto dal titolo “Rischio di morso del cane” proponendo di tenere un “registro dei morsi di cane”. Secondo l’agenzia, infatti, stabilire la pericolosità di un cane non può essere fatto valutando solamente la razza del cane, in quanto è un fattore da valutare individualmente. La razza, infatti, non è un parametro sufficiente per prevedere e prevenire i rischi di morsi.

Leggende metropolitane sulla comunicazione del cane

Francia: come funziona il registro dei morsi del cane?

L’Anses ha specificato che non esistono studi scientifici che dimostrano che i cani nelle categorie 1 e 2, quelle considerate pericolose e fra cui compaiono Pitbull e Rottweiler, abbiano maggiori rischi di essere cani morsicatori. Esistono, infatti, diversi fattori che influenzano la pericolosità del cane:

  • razza
  • genere
  • sterilizzazione o meno
  • indole e personalità
  • temperamento
  • rapporto con gli esseri umani
  • educazione
  • addestramento

Solo tenendo conto di tutti questi fattori è possibile prevedere quanto un cane sia pericoloso. Il rapporto spiega che è altrettanto importante che adulti e bambini, anche che non hanno cani, diventino maggiormente consapevoli di cosa voglia dire avere e accudire un cane. Bisogna, infatti, saper rispettare i bisogni e le aspettative di un cane. Inoltre bisogna anche imparare a riconoscere i metodi di comunicazione del cane. In particolar modo bisogna saper notare i segnali di stress che possono indicare disagio nel cane e che se non rispettati, possono preludere a un morso:

  • frequente leccamento del naso
  • sbadigli ripetuti
  • il cane che distoglie lo sguardo

Il fatto è che il cane ci comunica quando si sente a disagio o non vuole essere toccato/avvicinato. Ma se noi ignoriamo tali segnali, anche perché magari non li sappiamo riconoscere, ecco che il cane si sente autorizzato a passare alla fase successiva: l’attacco col morso. Come a dire: “Io ti ho avvisato, tu non hai colto i segnali, ora sono fatti tuoi”.

L’Anses ha poi sottolineato un fatto: probabilmente il numero di cani morsicatori è più alto di quanto indicato dalle ultime stime (che fra l’altro in Francia risalgono ad anni fa). E questo perché, anche se per legge tutti i morsi di cane devono essere segnalati localmente, in pratica succede che molti non vengano segnalati.

Facciamo un breve inciso: anche in Italia, in teoria, bisognerebbe segnalare ogni singolo morso di cane, sia avvenuto a carico di persone che di altri animali. In pratica, anche qui da noi, la maggior parte delle volte questa segnalazione non viene fatta. Molto probabilmente, se si cominciasse a segnalare, molti proprietari di cani che sottovalutano il problema, imparerebbero a porvi rimedio.

Ecco che dunque l’Anses ha proposto di creare un vero e proprio osservatorio dei morsi del cane, indipendentemente dalla razza.

Il testo completo del rapporto dell’Anses lo trovate seguendo questo link.

Via | La Stampa

Foto | Pixabay

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