Febbre Q nel cane e gatto: cause, sintomi e terapia
Vediamo cause, sintomi, diagnosi e terapia della Febbre Q nel cane e gatto, potenziale zoonosi.
Febbre Q nel cane e gatto – La febbre Q è una malattia provocata dalla Coxiella burnetii. Si tratta di una zoonosi che riconosce diversi animali come serbatoio e le zecche come vettori. Tuttavia gli animali domestici e le persone tendono ad infettarsi di più per via inalatoria o per ingestione dei batteri. Di solito negli animali l’infezione decorre in maniera subclinica, tuttavia disseminano i batteri nell’ambiente tramite urine, feci, latte e anche invogli fetali. Si tratta di microrganismi estremamente resistenti: resistono alle temperature elevate, alla luce UV e a molti prodotti chimici. Funzionano solo le soluzione alcoliche al 70% o il cloroformio al 5%, a patto di agire per almeno 20 minuti.
Febbre Q nel cane e gatto: cause e sintomi
Cani e gatti possono prendere la Febbre Q tramite morsi di zecca, tramite l’ingestione o l’inoculazione dei batteri mentre mangiano tessuti, latte, carcasse o placente infette. Inoltre possono infettarsi anche tramite aerosol infetto. L’eliminazione avviene anche per 70 giorni con le urine e 30 giorni col latte.
Le persone si infettano venendo a contatto con cani e gatti serbatoio venuti a loro volta a contatto con erbivori infetti. Parlando di persone, dopo aver inalato i batteri arrivano nei polmoni. Se invece l’infezione avviene per ingestione ecco che sarà il fegato a sviluppare i sintomi più gravi. Più batteri le persone inalano o ingeriscono, più veloce sarà l’incubazione e più grave la malattia. Si avrà una forma di vasculite generalizzata con polmonite emorragica e necrosi di fegato e SNC. Chi riesce a guarire rimane portatore di una forma cronica e latente lunga che può provocare problemi a livello del sistema immunitario. Nelle forme subcliniche, poi, sia in animali che in persone al momento del parto si può avere una riacutizzazione della malattia.
Come dicevamo, in cani e gatti spesso l’infezione è subclinica. I sintomi iniziano 2-3 giorni dopo l’infezione e potrebbero essere:
- splenomegalia
- febbre
- anoressia
- letargia
- aborto
- natimortalità
Febbre Q nel cane e gatto: diagnosi e terapia
La diagnosi di Febbre Q avviene tramite esame sierologico (deve essere ripetuto dopo 4 settimane: se il titolo anticorpale è quadruplicato, allora l’infezione è confermata) e isolamento dei batteri.
La terapia della Febbre Q prevede l’utilizzo dei medesimi antibiotici usati per le altre malattie da zecche, quindi tetracicline e clormafenicolo. Nell’umana si usa anche la cloritromicina. In teoria in vitro sembrano funzionare anche i chinoloni. Non esiste nessun vaccino.
Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
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