FDA: marche di mangimi per cani collegate a malattie cardiache?
Uno studio della FDA ha messo in guardia contro 16 marche di mangimi per cani: potrebbero forse essere collegate a malattie cardiache.
La FDA ha pubblicato uno studio nel quale avrebbe identificato 16 marche di mangimi per cani che potrebbero essere collegati a malattie cardiache nei cani. Lo studio in questione è stato poi ripreso anche dal New York Times (qui trovate lo studio pubblicato dalla FDA, mentre qui trovate lo studio in versione integrale, con tutte le marche esaminate. Potete anche scaricarlo), il quale ha riportato i nomi anche delle marche esaminate, quelle più frequentemente associate agli eventi avversi esaminati. In particolare lo studio si è concentrato sulla cardiomiopatia dilatativa del cane, patologia che porta a insufficienza cardiaca e che, secondo il report, ha anche una componente genetica. Solitamente la cardiomiopatia dilatativa colpisce i cani di taglia grande, ma la FDA ne ha evidenziato la presenza anche in cani di piccola taglia.
La maggior parte delle segnalazioni pervenuta alla FDA erano relative a Golden Retriever, ma lo stesso report ha spiegato che le comunità social e gli allevatori di questa razza avevano sensibilizzato a tale tematica i proprietari di Golden Retriever, il che forse spiega la sproporzione di segnalazione di questi cani. La maggior parte degli alimenti elencati nello studio erano quelli etichettati come “senza cereali” e contenevano alte percentuali di piselli, lenticchie, legumi o patate. Inoltre la FDA ha anche sottolineato come molti dei cani inseriti nella ricerca non avessero alcuna predisposizione genetica verso questa patologia.
Lo studio ha anche ribadito che si tratta di un problema complesso con molti fattori che concorrono e che richiedono ulteriori valutazioni scientifiche. Ovviamente le ditte finite oggetto di questo studio non sono state molto liete di tali riscontri. PEr esempio, la Midwestern Pet Foods ha dichiarato che “la FDA non ha ancora fornito risultati scientifici che colleghino l’alimentazione alla cardiomiopatia dilatativa”. Inoltre, sempre secondo questa azienda, la “FDA sta semplicemente tentando di ottenere maggiori informazioni come parte del suo processo di valutazione”. E ancora: “Lo studio parla solo della prevalenza genetica o congenita della malattia suggerendo che la malattia potrebbe avere anche una componente nutrizionale, ma senza suggerire una soluzione nutrizionale”.
Dal canto suo la FDA, ha ribadito che si sta sforzando di apprendere di più su questa malattia e sul suo potenziale collegamento con alcune diete o ingredienti. Queste le parole della FDA: “Comprendiamo la preoccupazione che tale report suscita nei proprietari di animali domestici: la malattia può essere grave, persino fatale e molti casi parlano di cani che mangiavano alimenti per animali domestici etichettati come ‘senza cereali'”.
Lo studio è iniziato a luglio 2018 quando la FDA ha cominciato a indagare su alcuni casi di malattia diagnosticata con certezza e segnalati alla stessa FDA. In realtà, segnalazioni di cardiomiopatia dilatativa in cani e gatti sono presenti nei database della FDA sin dal 2014. Da quell’anno, 560 cani sono stati segnalati di cui 119 sono morti.
John de Jong, presidente dell’American Veterinary Medical Association ha spiegato che il numero di cani affetti da malattie cardiache potrebbe non sembrare così elevato, tuttavia la FDA ha la responsabilità di segnalare quando ci sono più di qualche caso isolato: quando la FDA trova un trend, deve informare i consumatori. Anche secondo il dottore de Jong, la tendenza a non usare cereali nella dieta del cane potrebbe contribuire a far sviluppare la malattia: “La dieta senza cereali è un mito popolare. Se si guardano i parenti dei cani in natura, quindi lupi, coyote e iene, vivono delle loro prede. Gli animali che predano sono tipicamente erbivori, quindi ingeriscono comunque dei cereali”.
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Questi sono le marche di alimenti citate dal New York Times, riprese dallo studio della FDA di cui vi abbiamo messo i link nell’articolo:
Acana
Zignature
Taste of the Wild
4Health
Earthborn Holistic
Blue Buffalo
Nature’s Domain
Fromm
Merrick
California Natural
Natural Balance
Orijen
Nature’s Variety
NutriSource
Nutro
Rachel Ray Nutrish
Come vedete, solo alcune di queste marche sono presenti anche qui da noi e questo perché le segnalazioni pervenute alla FDA sono arrivate tutte dagli Stati Uniti.
” title=”Le marche esaminate dalla FDA”]
Via | New York Times – WCTV – FDA
Foto | iStock