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Ernia del disco nel cane e fattori prognostici

Un recente studio ha fornito un’ottica diversa nella considerazione dei fattori prognostici relativi all’ernia del disco nel cane.

Ernia del disco nel cane e fattori prognostici

Ernia del disco nel cane – Un recente studio ha cercato di valutare se ci fosse un’associazione così diretta fra i classici fattori prognostici nell’ernia del disco del cane e la possibilità di recuperare la capacità di movimento. E tale studio ha notato qualcosa di diverso dal solito. Lo studio in questione aveva come titolo: “Factors associated with recovery from paraplegia in dogs with loss of pain perception in the pelvic limbs following intervertebral disk herniation”, Nick D. Jeffery, et al. Journal of the American Veterinary Medical Association. February 15, 2016, Vol. 248, No. 4, Pages 386-394.

Ernia del disco nel cane: i fattori prognostici

Lo studio in questione è stato uno studio prospettico che ha cercato di evidenziare una correlazione fra i fattori prognostici in caso di ernia del disco nel cane e la possibilità di recuperare la capacità di muoversi. Sono stati valutati 78 cani con ernia discale intervertebrale che presentavano assenza del dolore profondo. Questi cani erano stati tutti sottoposti ad intervento chirurgico per decomprimere il midollo spinale.

Su questi 78 cani, il 58% (quindi 45 cani) riuscivano a tornare a camminare da soli entro 3 mesi dall’intervento chirurgico di decompressione spinale. La cosa curiosa è che nessuno dei classici valori prognostici sembrava correlato alla capacità di tornare a camminare. Si è notato soprattutto che non c’era correlazione fra l’inizio della paraplegia (paralisi di entrambi gli arti posteriori) e il momento della visita dal neurologo veterinario. In altre parole, un maggior lasso di tempo fra l’inizio della paraplegia e la visita dal neurologo veterinario non era assolutamente associato alla prognosi sfavorevole.

Ernia del disco nel cane: cosa vuol dire?

Quindi in questo gruppo limitato di cani, il lasso di tempo intercorso fra sintomi e visita neurologica non aveva un’associazione con il risultato della chirurgia. Quindi in questo caso secondo gli autori dello studio, la prognosi relativa alla guarigione era legata maggiormente alla natura del trauma piuttosto che alla tempestività con cui veniva fatto l’intervento chirurgico. Il che non vuol dire che se ho il cane paralizzato da sei mesi e mi decido solo dopo sei mesi ad operarlo il risultato sia il medesimo, in quel caso il danno è ormai consolidato, si ha anche atrofia muscolare e un intervento non servirebbe più a nulla.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | videogramma

Via | JAVMA

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