Petsblog Cani Episclerocheratite nodulare granulomatosa nel cane: cause, sintomi e terapia

Episclerocheratite nodulare granulomatosa nel cane: cause, sintomi e terapia

Una forma di episclerocheratite immunomediata particolare la si vede talvolta nei cani di razza Collie (ma non solo): ecco cause, sintomi, diagnosi e cura della NGE.

Episclerocheratite nodulare granulomatosa nel cane: cause, sintomi e terapia

Esiste una forma di episclerite o episclerocheratite nodulare granulomatosa di origine infiammatoria o immunomediata che sembra colpire con maggior frequenza i cani di razza Collie, Cocker spaniel e Terrier, anche se non è detto che non si sviluppi in altre razze o meticci. Il suo acronimo è NGE. E’ una patologia particolare che colpisce sclera, cornea e terza palpebra e che richiede una visita oculistica veterinaria. Vediamo cause, sintomi, diagnosi e terapia dell’episclerocheratite nodulare granulomatosa nel cane.

Episclerocheratite nodulare granulomatosa nel cane: cause e sintomi

Non si conosce esattamente la causa dell’episclerocheratite nodulare granulomatosa nel cane, ma si sa che è una malattia su base infiammatoria/immunomediata.

La malattia è nota anche con altri termini, come granuloma oculare del Collie, fascite nodulare, pseudotumore e istiocitoma fibroso. I pazienti che soffrono di NGE mostrano la presenza di una o più masse lisce, infiltranti e proliferative nella regione del limbo corneosclerale di uno o entrambi gli occhi. I cani possono manifestare fastidio, con presenza anche di blefarospasmo.

Episclerocheratite nodulare granulomatosa nel cane: diagnosi e terapia

La diagnosi di episclerocheratite nodulare granulomatosa nel cane richiede una visita oculistica specialistica in quanto bisogna fare diagnosi differenziale da tumori oculari e cisti della ghiandola della terza palpebra. Per fare questo è necessaria una biopsia con esame istologico.

Essendo una malattia su base immunomediata, la terapia richiede opportune combinazioni di farmaci antinfiammatori topici e orali (cortisonici) e/o farmaci immunosoppressori (azatiporina, clorambucile e ciclosporina). E’ stato anche provato un protocollo a base di tetracicline orali e di vitamina B3, con buoni risultati. Una volta che la malattia è in remissione, si riduce la dose e la frequenza dei farmaci fino a trovare il dosaggio minimo per mantenere il cane libero da recidive. Tuttavia, essendo una malattia immunomediata, è possibile che sia necessaria una terapia a vita.

Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | Pixabay

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