Emboli fibrocartilaginei nel cane: cause, sintomi e terapia
Torniamo a parlare di neurologia, oggi andiamo a vedere cause, sintomi, diagnosi e terapia degli emboli fibrocartilaginei nel cane.
Emboli fibrocartilaginei nel cane – La patologia neurologica provocata dalla presenza di emboli fibrocartilaginei nel cane è di comune riscontro. In pratica si tratta di una forma di ischemia necrotizzante e focale provocata dall’occlusione di un vaso a causa di materiale fibrocartilagineo. Di norma tende a colpire maggiormente i cani, soprattutto quelli di razza medio-grande. Fra i piccola taglia particolarmente colpiti sono gli Schnauzer nani. Sembra invece che le razze condrodistrofiche non soffrano di tale malattia.
Emboli fibrocartilaginei nel cane: cause e sintomi
Per gli emboli fibrocartilaginei non esiste predisposizione di età, anche se di solito tende a comparire in cani di età superiore ai due anni. E ogni tanto pare colpire anche il gatto. Senza scendere troppo nello specifico la causa del problema è del materiale proveniente dal nucleo polposo del disco intervertebrale che in un modo non ancora ben chiarito finisce per entrare nella circolazione di midollo spinale e meningi.
Pare invece che attività fisica intensa o traumi anche modesti possano scatenare la patologia. Per quanto riguarda i sintomi degli emboli fibrocartilaginei nel cane abbiamo:
- frequente presentazione a livello toracolombare (ma può interessare tutti i distretti)
- presentazione improvvisa durante una corsa o attività fisica
- nelle fasi iniziali la paralisi è maggiormente evidente su uno dei due arti posteriori, poi diventa uguale
- assenza di dolore o comunque lieve che scompare nei giorni successivi all’evento acuto (diagnosi differenziale con ernia del disco o altri problemi compressivi del midollo spinale)
Emboli fibrocartilaginei nel cane: diagnosi e terapia
Per quanto riguarda la diagnosi di emboli fibrocartilaginei, dopo anamnesi e visita clinica la conferma richiede visita dal neurologo con mielografia o TC/RM, anche se si tratta di una diagnosi di esclusione: escludi in pratica forme compressive del midollo spinale. Anche perché l’unico modo per fare diagnosi di certezza è con l’esame autoptico post mortem.
Fondamentalmente non esiste nessuna terapia specifica per gli emboli fibrocartilaginei, anzi, viste le caratteristiche dell’embolo, non ha senso fare la terapia antiaggregante. Si attua terapia di sostegno con antifiammatori e integratori così come si fa in caso di ernia del disco. Importante anche la fisioterapia riabilitativa.
La prognosi è peggiore in caso di coinvolgimento dei MNI e in caso di lesioni a livello cervicale, migliore quando è in zona toracolombare.
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