Emangiosarcoma osseo nel cane e gatto: cause, sintomi e terapia
Torniamo a parlare di oncologia, questa volta con l’emagiosarcoma osseo nel cane e gatto: ecco cause, sintomi, diagnosi e terapia.
Emangiosarcoma osseo – Parliamo ancora una volta di oncologia, questa volta andiamo a vedere l’emangiosarcoma osseo nel cane e gatto con particolare riferimento a cause, sintomi, diagnosi, terapia e prognosi. Va subito specificato che si tratta di un raro tumore osseo, maggiormente descritto nel cane e poco nel gatto, per cui il suo comportamento biologico è meglio conosciuto nei cani che non nei gatti. Di norma siamo abituati ad associare l’emangiosarcoma alla milza o al cuore, tuttavia può svilupparsi anche in altri distretti.
Emangiosarcoma osseo nel cane e gatto: causa e sintomi
Come dicevamo prima, l’emangiosarcoma osseo è un tumore raro nel cane, mentre nel gatto si conosce poco di questa patologia. L’emangiosarcoma osseo in percentuale rappresenta ancor meno del 5% dei tumori ossei. Nei cani si è visto che tende a colpire pazienti adulti e anziani, di tutte le taglie, ma con una predisposizione di razza per Boxer, Pastore tedesco e Alano.
L’emangiosarcoma osseo deriva dal tessuto connettivo di sostegno del midollo osseo (tecnicamente i sarcomi o tumori mesenchimali possono generare in qualsiasi distretto dell’organismo in quanto originanti dal tessunto mesenchimale-connettivo presente praticamente ovunque). L’emangiosarcoma osseo è un tumore fortemente metastatico soprattutto a carico di polmone, miliza, fegato, cuore, rene, muscoli, cervello e osso. Pensate che a 6 mesi di distanza dalla diagnosi si hanno già metastasi visibili macroscopicamente.
Normalmente tende a localizzarsi a livello dello scheletro appendicolare, soprattutto su omero e femore in zona metafisaria e diafisaria. Tuttavia non si può escludere la presenza di un emangiosarcoma osseo anche a carico di ossa piatte, vertebre o coste. Spesso le lesioni sono multiple e già metastatiche. Come tutti i dolori ossei provoca forte dolore, zoppia e spesso fratture spontanee, più tutti i sintomi relativi agli organi in cui può aver metastatizzato.
Emangiosarcoma osseo nel cane e gatto: diagnosi e terapia
La diagnosi oltre al sospetto clinico prevede esami radiografici per localizzare il tumore, ma anche esami del sangue completi, delle urine, radiografie toraciche e ecografia addominale per valutare la presenza di metastasi. La conferma avviene tramite esame istologico e biopsia del tumore.
Il problema di questo tumore è che la prognosi è infausta. Anche nel caso in cui si avesse un’unica localizzazione, senza metastasi e in cui si sia fatta totale escissione chirurgica (che per gli arti equivale all’amputazione), il tempo di sopravvivenza è al massimo un anno nel 10% dei casi. Lievi miglioramenti nella sopravvivenza si hanno associando chemioterapici come ciclofosfamide, doxorubicina o vincristina nei casi di forme non scheletriche.
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