Distruzione della foresta tropicale: nel 2020 milioni di ettari sono andati in fumo
Distruzione della foresta tropicale, incendi, devastazione e perdita di habitat naturali: il 2020 è stato un anno difficile per l'ambiente
Il 2020 non è stato un anno positivo per la Foresta Tropicale e per la conservazione delle foreste. Distruzione, incendi, perdita di habitat e di risorse naturali preziose hanno caratterizzato un anno che – almeno sulla carta – avrebbe dovuto portare dei cambiamenti positivi da un punto di vista ambientale. Il quadro che emerge dal nuovo rapporto della Global Forest Watch è però molto deludente.
Il progetto, ad opera del World Resources Institute, nasce con l’intento di monitorare le foreste globali, attraverso strumentazioni satellitari e indagini sul campo. Grazie a tale sistema di monitoraggio, è possibile osservare quasi in tempo reale lo stato di salute delle foreste del mondo, identificando i luoghi in cui si verificano maggiori criticità e perdite ambientali.
Tramite i dati raccolti gli esperti si sono resi conto che, solo nel 2020, l’area di foresta tropicale vergine (ovvero non contaminata dalla presenza umana) distrutta è pari alla dimensione dei Paesi Bassi (o a quella del Veneto e della Lombardia insieme). Si parla di 4,2 milioni di ettari di foresta andati in fumo, distrutti e rasi al suolo. Come sempre, a causare un simile dramma è stata la mano dell’uomo.
Le cause della distruzione della foresta tropicale
Fra le cause della distruzione della foresta tropicale vi sono infatti attività come quella del disboscamento e del taglio degli alberi, la coltivazione della soia e della palma da olio, l’industria mineraria e la conversione agricola.
Un vero e proprio tesoro per il nostro Pianeta, è stato messo in ginocchio dall’azione sconsiderata dell’uomo, che ogni giorno di più sta distruggendo la biodiversità della Foresta tropicale. Pensate che solo in questo luogo vivono circa la metà delle specie animali e vegetali presenti sulla Terra.
Dal rapporto del Global Forest Watch emerge che il Brasile si è aggiudicato il ben poco ambito primo posto per la deforestazione tropicale. Secondo Frances Seymour, del World Resources Institute, simili perdite rappresentano un pericolo per l’intero Pianeta:
Le zone umide stanno bruciando. La natura ci aveva sussurrato per un po’ che la minaccia stava arrivando. Adesso sta urlando. Più aspettiamo a fermare la deforestazione, più i nostri serbatoi naturali di carbonio rischiano di andare in fumo.
Senza dubbio deve esistere un modo migliore per vivere sul nostro Pianeta senza distruggerlo.
via | Ansa
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