Difetto del setto interventricolare nel cane e gatto: cause, sintomi e terapia
Torniamo a parlare di patologie cardiache, ecco cause, sintomi, diagnosi e terapia del difetto del setto interventricolare nel cane e gatto.
Difetto del setto interventricolare nel cane e gatto – Andiamo di nuovo nel mondo delle patologie cardiache, questa volta vediamo cause, sintomi, diagnosi e terapia del difetto del setto interventricolare nel cane e gatto. Si tratta di una patologia congenita dove in pratica si hanno uno o più fori presenti sul setto interventricolare (e normalmente dovrebbero essere chiusi), cosa che mette in comunicazione il ventricolo sinistro col ventricolo destro con relativo passaggio di sangue (cosa che non dovrebbe assolutamente avvenire normalmente).
Difetto del setto interventricolare nel cane e gatto: cause e sintomi
La causa della presenza del difetto del setto interventricolare (acronimo DIV) è un’alterato processo di sviluppo del setto. In pratica durante la vita fetale si ha una produzione di tessuto connettivo che permette di unire il tessuto del setto interventricolare con i cuscinetti atrioventricolari. Quando questa produzione è alterate, una parte del forame interventricolare al posto di chiudersi rimane aperta.
Il difetto del setto interventricolare è una malattia congenita molto frequente nel gatto, mentre nel cane la troviamo spesso nel West Highland White Terrier, nel Bulldog inglese e nello Springer Spaniel, anche se la possiamo trovare anche in altre razze e nei meticci. A seconda della posizione del foro i difetti del setto interventricolare si distinguono in:
- DIV perimembranosi: li troviamo sulla porzione fibrosa del setto e sono i più frequenti
- DIV membranosi: il setto è malallineato, tipico della tetralogia di Fallot
- DIV a canale: li troviamo vicino ai lembi settali mitralici e tricuspidali
- DIV subpolmonari: si trovano sotto la valvola semilunare polmonare
- DIV muscolari: si trovano nella parte trabecolare del setto interventricolare
A seconda della dimensione del foro e della resistenza polmonare cambia sia la quantità di sangue che passa attraverso il foro sia la direzione di questo shunt. Esempio: se il difetto è piccolo lo si chiama restrittivo. In questo caso la pressione sistolica del ventricolo destro rimane più bassa di quella del ventricolo sinistro e quindi lo shunt va da sinistra a destra con sovraccarico volumetrico del settore di sinistra.
Se il difetto è grande si parla di difetto non restrittivo, non si ha resistenza al flusso e quindi la direzione del flusso viene regolata dadalla resistenza polmonare e sistemica. Il volume dello shunt è notevole e si ha sempre ipertensione polmonare secondaria con pressione del ventricolo sinistro e destro che si equiparano. Raramente in veterinaria si vedono pazienti con grandi difetti, tendono a morire precocemente. Quei pochi che sopravvivono possono vedere scomparire gradualmente il soffio a causa dell’inversione dello shunt.
Altro dettaglio: nell’adulto le resistenze polmonari di solito sono più basse di quelle sistemiche in quanto diminuiscono piano piano dalla nascita fino al quarto mese di vita. Se ciò non succede, si ha quello che si chiama complesso di Eisenmenger con difetto congenito, shunt da destra a sinistra e ipertensione polmonare primaria.
A volte pazienti con difetti piccoli sono asintomatici, spesso hanno solo un soffio sistolico maggiormente intenso a destra. A volte insieme al soffio da DIV si sente anche un soffio sistolico sulla polmonare, mentre se si ha anche insufficienza aortica (il difetto del setto è tale che manca il sostegno alla valvola aortica) si ha anche un soffio diastolico, cosa che sembra assomigliare ad un soffio continuo.
Quando presenti, i sintomi del difetto del setto interventricolare nel cane e gatto sono quelli dell’insufficienza cardiaca sinistra:
- intolleranza all’esercizio fisico
- tosse
- dispnea
Difetto del setto interventricolare nel cane e gatto: diagnosi e terapia
Se il vostro veterinario sente un soffio e vi consiglia la visita cardiologica, fatela. Bisogna capire se quel soffio sia asintomatico o se associato a patologia e se quest’ultima abbia bisogno di terapia o meno. Inutile disperarsi poi quando ormai la patologia è avanzata o il cane arriva sul tavolo da visita con un edema polmonare in stadio terminale perché prima si è sottovalutato il problema.
Starà al cardiologo stabilire se sia necessaria o meno terapia. In DIV restrittivi piccoli a volte non è detto che serva e hanno prognosi favorevole. Questo a meno che non ci sia già insufficienza cardiaca nel qual caso si applica la terapia dell’insufficienza cardiaca congestizia. A volte viene consigliata la chirurgia, ma dipende dall’entità del difetto e dalla sua posizione, oltre al fatto che si tratta di interventi specialistici non eseguiti da tutti i veterinari. Se si ha invece la sindrome di Eisenmenger la prognosi è infausta con terapia sintomatica.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
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