Petsblog Cani Diagnosi di gravidanza nella cagna e nella gatta: ecco come farla

Diagnosi di gravidanza nella cagna e nella gatta: ecco come farla

Come si fa a fare diagnosi di gravidanza nella cagna e nella gatta? Ecco le metodiche.

Diagnosi di gravidanza nella cagna e nella gatta: ecco come farla

Diagnosi di gravidanza nella cagna e nella gatta – Prendo spunto da alcune domande arrivate sulla pagina Facebook di Petsblog e sulla email nella quale viene richiesto di fare diagnosi di gravidanza in cagne o gatte via Facebook o via email. Ecco, Mark Zuckerberg è sempre molto all’avanguardia, ma fra le funzioni sia della versione desktop che mobile di Facebook non rientra certo il fatto di poter fare diagnosi di gravidanza. Esattamente come pensate si possa fare diagnosi di gravidanza dicendo “Il mio cane ha le mammelle gonfie ed è strana, mi dite se è incinta?”. E’ equivalente a chiedere via Facebook “La torta ha un colore marroncino chiaro ed è alta cinque centimetri, mi dite se è cotta?”. La domanda più sensata in questo caso non è “Ditemi se è incinta dai sintomi descritti”, bensì “Come posso sapere se la mia cagna o la mia gatta è incinta?”. A questo punto non vi rimane che leggere il seguito dell’articolo per la risposta.

Come si fa diagnosi di gravidanza nella cagna e nella gatta

Ci sono due metodi per sapere se la cagna o la gatta sono incinta: ecografia e radiografia. Se volete avere una diagnosi di gravidanza senza andare dal veterinario per evitare di spendere soldi, ci sono due soluzioni. Aspettare due mesi per vedere se partorisce o iscrivervi voi stessi a Medicina Veterinaria, diventare veterinari laureati e iscritti all’Ordine dei Veterinari e poi farvi diagnosi da soli.

Il metodo più precoce è l’ecografia addominale: comincia ad essere diagnostica dal 20esimo giorno in su, prima non si vede nulla in quanto se ci sono i piccoli le vescicole sono osì minute che vengono nascoste dagli altri organi addominali. Dal 20-25esimo giorno in su è possibile fare diagnosi di gravidanza. L’ecografia è anche utile perché permette di vedere la vitalità dei cuccioli, si può osservare la frequenza cardiaca, la struttura dei feti e soprattutto a fine gravidanza si riesce a capire se la gravidanza procede bene o se si è a rischio di cesareo. Ricordatevi che tramite ecografia non si può sapere con certezza quanti cuccioli o gattini ci siano.

La radiografia è più tardiva, permette di fare diagnosi di gravidanza dal 45esimo giorno in quanto questo è il momento in cui si ha l’ossificazione delle ossa. Pur essendo tardiva, la radiografia risulta utile per contare esattamente il numero di cuccioli o gattini, cosa utile sia per gli allevatori che devono sapere quanti cuccioli potrebbero vendere sia per i proprietari privati perché sanno quanti cuccioli devono nascere e possono così controllare che non ne rimangano dentro a fine parto.

E se non faccio ecografia/radiografia e il cane/gatto è incinta?

Ovviamente ci sono più rischi. Nel senso che è vero che potrebbe andare tutto bene e il cane o la gatta potrebbero far nascere tranquillamente i loro piccoli, ma potrebbero esserci anche complicazioni. A volte capita di vedere cagne a fine gravidanza mai portate per controlli durante la gravidanza e scoprire che i feti sono morti e stanno marcendo nell’utero, mettendo a rischio di setticemia la cagna. Oppure che il cuori dei piccoli sono lentissimi e quindi i cuccioli stanno morendo. O ancora non si ha idea di quanti cuccioli potrebbero esserci e quindi non si sa alla fine del parto se ci sono ancora cuccioli bloccati dentro o meno.

Quindi se avete una cagna o una gatta incinta e decidete di non fare controlli, vi assumete tutte le responsabilità di ciò che potrebbe accadere, nel Bene o nel Male.

La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.

Foto | reneeviehmann

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