Denunciare i maltrattamenti sugli animali non è sempre facile
Un nostro lettore ci racconta una “situazione anomala” che ha vissuto in prima persona in merito alla denuncia di maltrattamenti sugli animali.
Dopo il nostro post di ieri in cui parlavamo della violenza efferata nei confronti di un cane avvenuta a Villa Ada a Roma, un nostro lettore, A.V., ci ha scritto raccontandoci una sua esperienza di segnalazione di maltrattamenti verso gli animali. Ci scrive A.V.
Abito a Brescia e qualche mese fa mi sono accorto di una situazione anomala. Nell’ampio parcheggio davanti alla mia abitazione era posteggiato da giorni un furgone (completamente chiuso) in cui un tizio “abitava” tenendovi oltretutto chiuso per intere giornate un pastore tedesco magrissimo. Per chiarire lo stile di vita basti dire che questa persona scaricava i propri escrementi nel giardino pubblico adiacente al parcheggio…
Preoccupato della situazione, il nostro amico ha telefonato ai vigili urbani e ha parlato con il comandante “che ha ammesso che la mia segnalazione era l’ultima di una serie che altri avevano già fatto”. Precisa A.V.:
Il funzionario mi ha preso in giro chiedendomi sulla base di quale competenza asserivo che il cane era maltrattato e che non vedeva alcuna necessità di intervenire in nessun modo.
Intenzionato ad andare avanti e mosso da coscienza civica, il nostro lettore si è rivolto all’ENPA: ma anche qui le cose non sono andate proprio lisce.
Ho tentato un’altra via e ho chiamato la sede ENPA. La persona che mi ha risposto mi ha invitato a… chiamare i vigili urbani, asserendo che l’ENPA non aveva alcuna intenzione di avere a che fare con la polizia urbana (!…). Quando ho riferito qual’era stato l’iter mi sono sentito dire che l’Ente… non sapeva cosa fare.
Fatto sta che dopo alcuni giorni il furgone è sparito e non si è saputo più nulla. A.V. è rimasto con il sapore amaro in bocca ed è molto sfiduciato nelle istituzioni, tanto da confessarci che per il futuro potrebbe comportarsi in maniera del tutto diversa da quella adottata ora, intervenendo magari di persona.
Noi di Petsblog sconsigliamo nella maniera più categorica di farsi “giustizia da soli” perché altrimenti si passa immediatamente dalla parte del torto. La via da seguire è quella di denunciare i casi di maltrattamento alle forze dell’ordine e agli enti preposti. E se questi non intervengono continuare a denunciare.
Nel caso in cui le istituzioni citate in questo post volessero darci la loro versione dei fatti, noi di Petsblog siamo a disposizione per intavolare una discussione proficua.