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Daniel gatto polidattilo, 26 dita per salvare il suo rifugio dalla chiusura

La storia di un gatto a 26 dita davvero speciale ed altre curiosità sui gatti polidattili.

Daniel gatto polidattilo, 26 dita per salvare il suo rifugio dalla chiusura

Quello che vedete nelle foto è Daniel, un gatto americano con 26 dita. Ne possiede due in più per ogni zampa. Solitamente infatti i gatti ne hanno diciotto in tutto: 5 negli arti anteriori e 4 negli arti posteriori. La sua storia sta facendo il giro del mondo. Le sue zampe a 26 dita, infatti, stanno assicurando un grande successo ad una raccolta fondi del rifugio che lo ospita.

Il Milwaukee Animal Rescue Center, nel Wisconsin, ha rischiato di chiudere. Il canone dell’affitto dei locali ha subito un aumento eccessivo e l’associazione, dopo sei anni di permanenza nell’edificio, è costretta a traslocare. Per reperire i fondi necessari al trasferimento, Daniel si è dimostrato un testimonial d’eccezione. Ai donatori è stato chiesto infatti un contributo di un dollaro per ogni dito del micione e finora sono stati raccolti oltre 56 mila dollari. Il centro di recupero ha salvato Daniel dall’eutanasia ed ora è il gatto che salva il rifugio.

La presenza di un numero superiore di dita nelle zampe del gatto è da ricondursi ad un’anomalia fisica congenita, nota con il nome di polidattilia o iperdattilia. Un’anomalia che si riscontra anche negli esseri umani. Se un gatto è polidattilo, il 40-50% dei gattini generati nascerà con la stessa conformazione. I gatti polidattili possono arrivare ad avere fino a sette dita per ogni zampa. Solitamente le dita in più si trovano negli arti anteriori. Se sono presenti anche negli arti posteriori, quasi sempre l’anomalia è visibile anche in quelli anteriori. Il record è detenuto da un gatto canadese, Tiger, che ne ha 27 in tutto. Intorno ai gatti polidattili sono sorte nel corso dei secoli leggende intriganti.

Guarda la galleria: Gatti polidattili


Si trovano soprattutto negli Stati Uniti, nel Sud-Ovest dell’Inghilterra e nel Galles. In Europa questa anomalia si riscontra in un numero minore di gatti. Probabilmente a causa dello sterminio di questi esemplari durante il Medioevo, in concomitanza alla caccia alle streghe, di cui il gatto veniva ritenuto l’animale prediletto.

In America si riconduce la loro prima comparsa ai puritani che a metà del 1600 li portarono oltreoceano a bordo delle navi. Erano considerati di buon auspicio durante le traversate, tanto che in Norvegia sono conosciuti anche con il nome di gatti di bordo. La presenza di altre dita, infatti, gli garantiva una migliore presa in caso di tempeste in mare aperto.

Inoltre, i marinai li reputavano migliori cacciatori di topi. Effettivamente quando il gatto ha un dito in più riesce ad agguantare meglio la preda con una sola zampa, ma quando per ogni zampa ci sono due o tre dita in più il micio può incontrare qualche difficoltà ad arrampicarsi.

I gatti polidattili sono noti anche con il nome di gatti di Hemingway. Lo scrittore si era stabilito su una piccola isola della Florida, Key West, insieme ad oltre cinquanta gatti, tra cui un polidattilo di nome Princess o Snowball, ricevuto in dono dal comandante di una nave. Anche Theodore Roosevelt aveva un gatto polidattilo, di nome Slippers, uno dei primi inquilini a quattro zampe della Casa Bianca.

Via | Milwaukee Animal Rescue Center; Huffington Post; Manhattan Cats
Foto | Milwaukee Animal Rescue Center

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