Cos’è l’azotemia alta nel gatto e come curarla
Una delle patologie più diffuse nei nostri gatti è l’insufficienza renale: ecco perché oggi andremo a parlare di azotemia alta nel gatto, vedendone cause e terapia.
Spesso quando facciamo degli esami del sangue nel nostro micio, vengono utilizzati dei nomi dai veterinari che non sempre sono nel lessico comune di tutti i proprietari. E’ il caso dell’azotemia: cosa significa quando il mio veterinario mi dice che il gatto ha l’azotemia alta? E’ sempre indice di insufficienza renale o l’azotemia si può alzare anche per altre cause? Andiamo a scoprilo insieme.
Cos’è l’azotemia
Prima di tutto l’azotemia viene descritta come l’aumento patologico della concentrazione dei cataboliti azotati non proteici nel sangue, siano essi azoto ureico o creatinina. Normalmente siamo abituati ad associare l’azotemia alta all’insufficienza renale, ma ci sono anche altre malattie che possono provocare un suo innalzamento.
Forme avanzate di iperazotemia, qualsiasi sia la causa, provocano i sintomi clinici che vanno sotto il nome di sindrome uremica o uremia. Questa è fondamentalmente provocata dall’accumulo nel sangue di sostanze tossiche, note come tossine uremiche.
L’urea è il principale catabolita azotato prodotto dai mammiferi e viene eliminata quasi esclusivamente con le urine. Prodotta nel fegato a partire da anidride carbonica e ammoniaca, il 60% dell’urea filtrata dal rene viene eliminata dalle urine, mentre il 40% viene riassorbito (questo serve per aiutare il rene a concentrare le urine). Inoltre la concentrazione di urea nel sangue può essere espressa anche come quantità di azoto ureico e non come molecola di urea, per cui si parla di BUN.
La creatinina viene prodotta dai muscoli in seguito alla degradazione della creatina. Mentre l’urea ematica può essere influenzata da altri fattori, la creatinina alta è un indice più preciso della funzionalità renale, anche se bisogna considerare che soggetti con massa muscolare notevole avranno livelli base di creatinina più alti.
Cause di azotemia alta nei gatti
Normalmente si classifica l’azotemia in alta in iperazotemia pre renale, renale e post renale ad indicare che le cause sono da ricercare in problemi a monte del rene, patologie renali o problemi post renali. Ecco le cause di azotemia alta nei gatti:
Cause pre renali
- Perfusione renale inferiore alla norma: grave disidratazione (anche vomito e diarrea gravi, digiuno), ipovolemia, insufficienza cardiaca congestizia
- Eccessiva produzione di scorie azotate: dieta iperproteica, emorragie gastrointestinali, catabolismo proteico endogeno
- Farmaci
- Avvelenamento (glicole etilenico)
Cause renali
- Insufficienza renale acuta, sub acuta o cronica (anche da Fiv, FeLV, FIP o immunocomplessi)
- Sindrome nefrosica (proteinuria, ipoalbuminemia, ipercolesterolemia)
- Patologie glomerulari
- Patologie dei tubuli renali
Cause post renali
- Lesioni alle vie urinarie
- Ostruzione degli ureteri
- Rottura della vescica
- Ostruzione dell’uretra
- Blocco vescicale da calcoli
Sintomi dell’azotemia alta
Abbiamo già visto che l’azotemia alta provoca una serie di sintomi, indipendentemente dalla sua causa scatenante. Questi sintomi sono provocati dall’accumulo nel sangue di tossine uremiche: in pratica è come se il gatto fosse auto intossicato. I sintomi dell’uremia sono:
- abbattimento
- letargia
- depressione del sensorio
- anoressia
- polidipsia
- poliuria
- vomito
- diarrea
- anemia
- ulcere orali o lungo l’apparato gastroenterico
- coma
- odore urinoso nell’alito
Terapia
La terapia dell’azotemia alta nel gatto varia a seconda della causa. Se ho per esempio un’azotemia pre renale da grave digiuno o da disidratazione provocata intenso vomito o diarrea, va da sé che una volta risolto il problema originario, anche l’azotemia dovrebbe rientrare nel giro di 24-48 ore. Se invece ho un avvelenamento, la situazione è più grave perché a seconda del tipo di tossico che il gatto ha ingerito avrò un danno maggiore o minore di fegato, reni, apparato gastroenterico.
Se l’azotemia è provocata da un’insufficienza renale, allora il veterinario stabilirà in base alla gravità dei sintomi e degli esami di laboratorio quale sia la soluzione migliore per quel gatto: fleboclisi, ipodermoclisi, somministrazione di farmaci per abbassare la pressione e migliorare la vascolarizzazione renale, vitamine, farmaci per bloccare l’assorbimento del fosforo, integratori di potassio e magnesio e via dicendo. Non vi stupite se a due gatti, entrambi con insufficienza renale, a uno viene data una certa terapia e all’altro un’altra: sta al veterinario adottare la terapia migliore per quel particolare micio. Se per esempio a un gatto viene fatto un certo quantitativo di flebo e all’altro uno minore, non è uno sbaglio del veterinario: probabilmente il secondo ha un’anemia e una proteinuria più marcata, per cui se gli vengono somministrati troppi liquidi, si rischia di diluire ulteriormente il sangue. Il vostro veterinario sa quello che sta facendo e perché lo sta facendo.
Per quanto riguarda l’iperazotemia post renale, beh, se ho un’ostruzione da calcoli, ovviamente la terapia prevede di eliminare il blocco cateterizzando il micio e poi fare fluido terapia e antibiotici rispettivamente per aiutare il rene e per le infezioni batteriche. Anche qui una precisazione: non lasciamo il gatto in blocco vescicale per tre giorni prima di portarlo dal veterinario. In primis arriverà in stato comatoso. In secondo luogo, voi come stareste dopo tre giorni che non urinate? In terzo luogo, il blocco da calcoli verrà ovviamente rimosso, ma non stupitevi se poi il gatto ha sviluppato un’insufficienza renale perché è stato tre giorni senza urinare: non è colpa del veterinario se il gatto in questo caso sviluppa l’insufficienza renale, ma di chi non ha portato il gatto ai primi sintomi. Il meccanismo semplificato è questo: ho dei calcoli che bloccano l’uretra, l’urina non riesce a uscire. Ma il rene continua a produrre urina ed ecco che questa si accumula fino al limite massimo di capienza della vescica. Poi comincia ad accumularsi negli ureteri, che si dilatano, fino ad arrivare al bacinetto renale, che si dilata per accogliere l’urina che non sa più dove andare. Questa dilatazione comprime il parenchima renale che viene danneggiato e il rene è un organo che non rigenera: tutta la parte che viene così danneggiata, rimarrà anche dopo non funzionante. Se aspettate giorni prima di portare un gatto in blocco dal veterinario, una parte sempre maggiore di rene verrà lesionata e non funzionerà più, neanche dopo che il blocco verrà risolto.
La dottoressa veterinaria Manuela risponderà volentieri ai vostri commenti o alle domande che vorrete farle direttamente per email o sulla pagina Facebook di Petsblog. Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria.
Foto | Flickr