Cosa fare se si trova un gatto
Ecco qualche consiglio su cosa fare se si trova un gatto ferito o randagio: cosa fare e cosa non fare (perché non sempre bisogna intervenire)
È sempre un problema quando si trova un gatto randagio: cosa fare? Lasciarlo lì? E se il gatto è ferito? A chi portarlo? Dove metterlo una volta che è stato curato? A chi spettano le spese delle cure? Non è facile dare una risposta alla domanda perché la normativa non solo non è sempre ben chiara, ma purtroppo viene interpretata a seconda delle esigenze. Vediamo dunque cosa fare se si trova un gatto ferito o randagio.
Cosa fare se si trova un animale selvatico ferito?
Cosa fare se si trova un gatto randagio
Se vi imbattete in un gatto randagio, ma questi non è ferito o in evidente pericolo di vita, non è che dovete fare per forza qualcosa. Al mondo ci sono tantissimi gatti che vivono liberi in natura, non è necessario raccoglierli tutti. Inoltre molto spesso vengono considerati randagi gatti di proprietà che, magari, si stanno facendo un giretto per conto proprio. Il risultato è ben intenzionati che raccolgono gatti presunti randagi che, magari, abitavano solo due case più in là, li portano in altre città, cercano di collocarli presso gattili, rifugi, associazioni o gattari e finiscono con l’intasarli con gatti che, in realtà, non erano affatto randagi.
Diverso il caso in cui il gatto randagio sia in evidente pericolo di vita. Magari si notano gatti che vivono in strutture pericolanti. O anche gatti che vivono in case che devono essere demoliti, gattini che vagano spaesati sul ciglio della strada a rischio di investimento. Cosa fare? Beh, le cose si complicano. Il gatto non è un cane, quindi se non è ferito, è inutile chiamare i Servizi Veterinari dell’Asur o il canile: non interverranno a prenderlo perché non è ferito, ma semplicemente un gatto vagante sul territorio.
A questo punto potreste cercare di contattare rifugi e associazioni che aiutano nel recupero di animali vaganti o in pericolo, ma attenzione: dovrete pensare anche a dove stallare il gatto. Gattili e associazioni non hanno certo gli spazi e i mezzi economici per gestire, stallare e mantenere ogni singolo gatto presente sul territorio. Non è pensabile che si sobbarchino una cosa simile, anche perché, nella maggior parte dei casi, non sono sovvenzionati pubblicamente, ma tirano fuori i soldi dal loro stesso portafoglio.
Quindi, fate benissimo a voler aiutare un gatto randagio, ma andate fino in fondo: magari vi possono aiutare a prenderlo, ma pensateci per tempo su dove metterlo dopo. Non avete tempo, spazio, soldi per gestire un singolo gatto? E allora cosa dovrebbe dire un’associazione che, nelle intenzioni dei più, dovrebbe fare la stessa cosa con decine e decine di gatti tutti i giorni? Voi ne avrete uno da gestire, loro decine e decine.
Quindi esamino di coscienza: ho la possibilità di stallare e contribuire al mantenimento e alle cure del gatto randagio che ho deciso di tirare via dalla strada? Se sì, bene, procedete. No? Allora non scaricatevi la coscienza dicendovi che voi avete fatto il gesto di prendere il gatto, ma sbolognando la parte più difficile (anche economicamente parlando) a qualcun altro: farsi belli a spese degli altri è molto ipocrita.
Cosa fare se si trova un gatto randagio ferito?
Le cose cambiano se si trova un gatto randagio ferito. O presunto randagio: potrebbe essere un gatto di proprietà che si è allontanato un po’ da casa ed è rimasto vittima di un incidente. Le cose da fare sono due: come prima cosa mettere il gatto in sicurezza (se è in mezzo alla strada, evitando che venga ulteriormente investito o che scappi via). Come seconda cosa contattare i Servizi Veterinari dell’Asur. In teoria dovrebbero intervenire se il gatto è ferito.
In alcuni casi mandano un tecnico a prelevare il gatto, ma attenzione: questo solo se il gatto è chiuso in sicurezza da qualche parte. Se il gatto non è stato bloccato da qualche parte, è inutile che li chiamiate perché ora che arrivano il gatto può essere fuggito ovunque. E non si può pretendere che il tecnico passi il suo tempo a battere ogni singola strada per cercare il gatto segnalato.
In altri casi è possibile che vi dicano dove portare il gatto, magari in strutture convenzionate. Diverso il discorso quando si trova un gatto ferito e lo si porta dal proprio veterinario per farlo curare. In questi casi ricordate che sì, il veterinario ha l’obbligo di primo soccorso (solo di primo soccorso, non di tutto quello che seguirà) o comunque di indicarvi dove portare il gatto, ma non ha l’obbligo di effettuare la prestazione gratuitamente.
Questo vuol dire che chi porta a visita un gatto ferito, ne paga anche le spese. Per questo motivo, contattate sempre l’Asur. Fategli notare che il gatto è gravemente ferito, che non poteva aspettare i soccorsi. Inoltre chiedete loro anche l’autorizzazione a farlo visitare in emergenza dal veterinario più vicino. In questo modo l’Asur potrà poi anche mettersi d’accordo con voi e col veterinario su come procedere. Occhio che molte Asur, se portate di testa vostra il gatto dal veterinario, lo considera come di vostra proprietà e quindi non si assumerà ulteriori responsabilità.
Importante è controllare che il gatto non abbia il microchip: in questo caso bisogna fare procedura di ritrovamento gatto tramite Asur, in modo che l’Asur possa contattare il proprietario per riconsegnargli il gatto. Se un gatto con microchip non segue tale procedura, ecco che il rischio è quello di beccarsi una denuncia per furto da parte del proprietario.
E se chi ha portato il gatto ha provveduto a pagare le spese veterinarie, ma poi salta fuori il proprietario? Qui sta al buon senso delle persone accordarsi su eventuali rimborsi.
Queste informazioni non sostituiscono in nessun caso una visita veterinaria. Ricordiamo che Petsblog non fornisce in nessun caso e per nessun motivo nomi e/o dosaggi di farmaci.
Foto di Igor Ovsyannykov da Pixabay