Cosa fare dopo il graffio di un gatto randagio?
Il graffio di un gatto randagio è nella maggior parte dei casi superficiale, pertanto basta disinfettare la ferita. Qualora risultasse più grave, è importante rivolgersi subito ad un Pronto Soccorso.
Se avete gatti vi capiterà spesso di essere graffiati. Ci sono gatti più aggressivi, che mordono e graffiano per qualsiasi motivo gli passi per la testa, altri più giocherelloni che graffiano mentre il gioco si fa più intenso, del tutto involontariamente. Comunque sia, se veniamo graffiati da un gatto ecco cosa bisogna fare.
Non toccare per primi un gatto randagio
Prima di tutto, sarebbe buona norma non toccare per primi un gatto randagio, ma aspettare che sia lui, eventualmente, ad avvicinarsi a noi. Solo in questo caso, se lo vediamo ben disposto, allora possiamo pensare di accarezzarlo. Cercare di toccare qualsiasi gatto ci si pari davanti, domestico o randagio, è un buon sistema per rimediare graffi e morsi. Solo perché ci piacciono i gatti e quel micio ha un aspetto adorabile, non vuol dire che voglia essere toccato da tutti. Buona norma sarebbe insegnare anche questo concetto ai bambini, così come bisogna spiegargli che se tirano la coda ad un gatto il minimo che gli può capitare è di beccarsi un bel graffio di avvertimento.
Cosa fare se un gatto randagio ci graffia
Cosa fare se un gatto randagio ci graffia? Innanzitutto, se il graffio è superficiale allora si può disinfettare con acqua ossigenata (lo so, brucia, ma disinfetta benissimo), tintura di iodio, betadine (però questi ultimi due macchiano parecchio). Questo vale per le ferite superficiali: se la ferita è penetrante o vicino agli occhi o alle mucose, allora bisogna fare attenzione e rivolgersi al Pronto Soccorso: fare entrare dell’acqua ossigenata nell’occhio per errore non è una buona idea.
Se non abbiamo dell’acqua ossigenata a portata di mano, cerchiamo almeno di sciacquare la ferita con acqua fredda, in attesa di poterla disinfettare. Inutile invece usare l’alcol: è un fissativo, non disinfetta. Sempre in caso di ferite superficiali, normalmente potrebbe bastare una semplice disinfezione per farle guarire nel giro di qualche giorno (la cicatrizzazione dura però un po’ di più). A volte si possono applicare anche pomate antibiotiche ad uso topico, magari per graffi più estesi, fino ad arrivare agli antibiotici per bocca in caso di ferite estese, ma in questo caso consultate il vostro medico di base.
Se la ferita è molto ampia, profonda, c’è perdita di tessuto, non indugiate e recatevi subito al Pronto Soccorso più vicino, è probabile che ci vorranno dei punti di sutura. In caso di morso o di graffio da gatto, essendo ferite infette, esattamente come si fa quando cani e gatti vengono morsi, i punti di sutura non andrebbero dati in modo da sigillare del tutto la ferita, ma bisogna lasciare un drenaggio o comunque una piccola via di sfogo attraverso cui il pus che inevitabilmente si formerà (nonostante gli antibiotici) possa uscire. Se la ferita viene sigillata, aspettatevi nel giro di qualche giorno che diventi gonfia, dolente, arrossata e piena di pus con anche il rischio di sviluppare un flemmone.
La malattia da graffio del gatto
Avevamo parlato già abbondantemente della malattia da graffio del gatto, qui ci limiteremo a ribadire qualche concetto chiave. Prima di tutto veterinari e gattari vengono quotidianamente graffiati dai gatti e normalmente non ci sono grosse conseguenze. Tuttavia ricordatevi che le pulci nel gatto possono portare anche una parassitosi nota come Bartonella henselae, ovvero la malattia da graffio nel gatto. Quando il gatto infestato da pulci ci morde o ci graffia, potrebbe trasmetterci questa patologia: ecco perché è importante applicare regolarmente gli antiparassitari esterni sui mici.
Nel gatto raramente la malattia dà sintomi, nell’uomo potrebbe causare la formazione di una piccola lesione e nel giro di due settimane si potrebbe avere un aumento di volume anche notevole dei linfonodi regionali, con sintomi sistemici come febbre, mal di gola, dolore a ossa e muscoli e malessere. Sintomi che ricordano comunque da vicino quelli della mononucleosi. Raramente si hanno patologie più gravi come encefalopatie, neuroretiniti, artrite, mielite, endocarditi)