Coronavirus in India: l’appello degli animalisti per salvare cani randagi e bovini
L’appello degli animalisti in India per aiutare gli animali randagi, i bovini e non solo.
In India da alcuni giorni gli animalisti stanno lavorando a tutte le ore del giorno e della notte per garantire cibo e acqua non solo agli animali randagi, ma anche ai bovini e ad altri animali che sono stati abbandonati a causa dell’isolamento a casa per il contenimento della diffusione del coronavirus.
Per nutrire i milioni di cani randagi e bovini abbandonati, i volontari – sempre muniti di mascherine, guanti e sempre attenti al distanziamento sociale – vanno per le strade (grazie a uno speciale Pass), e lasciano cibo e acqua ai tantissimi animali bisognosi di cure.
Purtroppo però sembra che il cibo non sia mai abbastanza per gli animali abbandonati al loro destino. Fra questi vi sono, oltre ai cani e ai bovini, anche cavalli, asini e pony che – a causa del lockdown – non vengono più impiegati per lavorare e quindi non vengono più nutriti dai loro proprietari.
Nonostante queste persone svolgano un lavoro senza dubbio ammirevole, sembra che non tutti abbiano apprezzato l’impegno dimostrato. Alcuni cittadini infatti si chiedono perché, invece di aiutare gli animali, i volontari non si impegnano piuttosto per aiutare le persone. A rispondere a questa domanda è stata Gauri Maulekhi è un attivista per i diritti degli animali in India e membro di People for Animals India, che ha giustamente spiegato che, in questo momento, in India nessuno si prende cura degli animali. Questi ultimi vengono sempre più spesso abbandonati anche a causa della paura del contagio:
Le prime vittime sono gli animali da lavoro. Con il turismo e l’estrazione mineraria fermi, cavalli, asini e pony sono stati abbandonati senza cure e cibo.
via | La Stampa
Foto di Simon Steinberger da Pixabay