
[related layout=”right” permalink=”https://www.petsblog.it/post/172010/coronavirus-cina-cane-mangia-passaporto-padrona-andare-wuhan”][/related]Mentre dalla Cina arrivano storie di gatti e cani uccisi per paura che possano trasmettere il Coronavirus, ecco che ci arrivano anche racconti di persone che cercano di aiutare gli animali domestici in difficoltà a Wuhan, la città da dove l’epidemia è partita.
Lao Mao è il soprannome che è stato dato a un uomo che aiuta i cani e gatti rimasti bloccati nelle case di una città che sembra fantasma. In cinese significa “vecchio gatto”. Da quando il coronavirus 2019-nCoV si è diffuso, a Wuhan è scattato il coprifuoco: chi era fuori dalla città per lavoro o per le ferie del Capodanno lunare, nella maggior parte dei casi, non è più riuscito a fare ritorno a casa. E il problema è che magari aveva lasciato il proprio cane o il proprio gatto a casa. Pets che ora da soli potrebbero non sopravvivere.
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[related layout=”left” permalink=”https://www.petsblog.it/post/171903/coronavirus-no-alle-psicosi-sui-serpenti-domestici”][/related]È quello, ad esempio, che è successo ai proprietari di due gatti, che sui social hanno contattato Lao Mao per chiedere aiuto. L’uomo si è arrampicato fino al terzo piano per entrare a casa loro e aiutare i loro gatti che stavano per morire di fame. Gli anziani proprietari non potevano far ritorno a casa e si sono commossi nel vedere che erano ancora vivi e che, grazie all’intervento di Lao Mao, ora stanno bene.
Ma non sono stati gli unici pets aiutati da Lao Mao e dagli altri volontari. Dal 25 gennaio sono stati aiutati più di mille pets. Il suo telefono squilla di continua: lui stima che ci siano ancora 5mila animali domestici imprigionati nelle case, che rischiano di morire di fame.
Foto Pixabay
Via | Il Sole 24 Ore